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Il BOSCO VECCHIO ...un luogo incantato (€)

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Il  Bosco Vecchio  rappresenta di certo la parte più antica del Parco della Reggia e, soprattutto, l'unica in cui il livello del terreno è rimasto quello originario, insieme a tutta la vegetazione che lo ricopre. Si tratta in effetti di un bosco appartenente in origine all'antica dimora degli  Acquaviva , il quale Vanvitelli ha voluto integrare immutato nel Parco della sua Reggia, riprendendo anche i resti della sua  Torre della Pernesta,  per trasformarli nell'attuale  Castelluccia ,  e preservandone anche tutte le antiche statue . Osservando i disegni originari del Parco, prodotti dallo stesso Vanvitelli, si nota come, per mantenere tale Bosco immutato con tutti i suoi vialetti, Vanvitelli lo abbia lasciato leggermente inclinato nel suo progetto rispetto alla direttrice principale della sua  Via d'Acqua , orientata esattamente secondo la direzione Nord-Sud e guida fondamentale per tutti gli altri viali del Parco....

Fontanina del Pastore Antico (€)

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Si trova nel Giardino Inglese e si tratta davvero di una minuscola Fontana, appena un accenno di stagno ben lontano dai fasti della Via d'Acqua che attraversa il Parco all'italiana. Posta subito ai margini del bosco che scende dal monte, è in termini di quota la seconda del Giardino Inglese dopo la fontanella dell'Aperia, piacevolmente ombreggiata ed affacciata all'altro boschetto che cela al suo interno il Criptoportico, con una magnifica visuale sul grande prato che scende a valle fino al Lago del Tempio. In effetti, questa piccola Fontana è anche un po' un "luccichino", un piccolo segnale che invita alla scoperta, che incuriosisce e che, con il suo piccolo ruscelletto, trascina il visitatore all'interno del boschetto sottostante, guidandolo fino al suo scroscio nell'inatteso Bagno di Venere, giusto accanto alla Dea, con una vista mozzafiato sull'intero Criptoportico. dal Pastore a Venere... Eppure, tutto questo non riesce a ...

FONTANA DI EOLO (&)

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La Fontana di Eolo è uno dei grandi complessi architettonici disegnati da Vanvitelli per la sua "Via d'Acqua". Pur essendo incompiuta (del  progetto completo esiste solo un modello in legno dello stesso Vanvitelli), l'opera, realizzata da Gaetano Salomone e altri, è già di per sè magnifica. Adornata da quasi 30 statue (circa la metà di quelle progettate), prevedeva in origine 2 grossi gruppi scultorei centrali rappresentanti un carro trainato da pavoni su cui Eolo, incitato da Giunone, scatenava la furia dei venti contro Enea e i Troiani (di Giunone e dei Pavoni esistono oggi statue non installate e collocate presso gli uffici della Soprintendenza). La grande vasca doveva rappresentare il mare delle Eolie con i tre promontori siciliani del Peloro, Pachino e Lilibeo, di cui solo 2 sono stati realizzati. Per rendere il senso del vento, motivo centrale di quest'opera, Vanvitelli aveva ideato per tutte le statue un tripudio di getti e zampilli, garantiti d...

Il TRAFORO di GARZANO (€)

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I Ponti della Valle sono certo l'opera più mirabile dell'intero Acquedotto Carolino ma, giunti al completamento di quell'opera, le fatiche di Vanvitelli erano solo agli inizi. I Ponti della Valle conducevano infatti giusto di fronte al Monte Garzano , la cui durissima consistenza rocciosa lasciò per lungo tempo l'Architetto indeciso fra procedere con un traforo o aggirare l'ostacolo con un allungamento del percorso di almeno 7 miglia. Ma i lavori per la realizzazione dell'Acquedotto erano già lunghissimi ed il tempo per Vanvitelli era tiranno, cosicché egli si risolse per dare il via ad uno scavo lungo più di mezzo miglio per il quale furono impiegate 2 squadre contemporanee alle 2 estremità del monte. [...] ho ritrovato che le Compagnie di Minatori hanno fatto palmi 150 e la Compagnia delli Muratori e contadini palmi 321. In tutto palmi 471. Vi è una emulazione grandissima fra l'uno e gli altri, ma questo giova molto all'avanza...

CAPPELLA DEGLI SCHIAVI (&)

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Potrà esservi capitato, durante il vostro running nel Bosco Vecchio, di costeggiare le mura di questo edificio, chiedendovi di cosa mai si trattasse. Dovete sapere che, per affrontare l'imponente lavoro di realizzazione della Reggia di Caserta e del suo Parco, oltre ad un numero elvatissimo di operai specializzati, fu necessario l'utilizzo anche di un buon numero di schiavi, generalmente Pirati Musulmani catturati lungo le coste della Turchia. Per rendere meglio controllabile il loro operato, a questi schiavi veniva offerta la possibilità di convertirsi al Cristianesimo in cambio di diverse agevolazioni. Una di queste era la possibilità di alloggiare all'interno di un edificio appositamente costruito, nominato appunto "Cappella degli Schiavi Battezzati" e situato nel Bosco Vecchio fra la Castelluccia e la Peschiera Grande. Questo edificio è stato in seguito utilizzato anche come alloggio per i Liparoti, marinai di Lipari ingaggiati per la manute...

PARTERRE CENTRALE (€)

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Per questa zona del Parco, semplicemente individuata come Partèrre (dal Francese, letteralmente "per terra"), Vanvitelli aveva immaginato qualcosa di molto diverso e, anche se le sue idee sulla sistemazione di quest'area furono in continua evoluzione durante la realizzazione della Reggia rispetto ai primi disegni della Dichiarazione Ufficiale (sia per aggirare le varie problematiche e sfruttare al meglio le varie possibilità che si venivano delineando nell'avanzamento dei cantieri, sia per incontrare i gusti dei sovrani che maturavano col susseguirsi dei sopralluoghi), il pensiero base di Vanvitelli fù sempre quello di realizzare un raffinato giardino in stile europeo, ricco di aiuole e fontane che continuassero a mantenere l'Acqua come elemento centrale del Parco. E' interessante a tal proposito vedere la pianta di un giardino riportata ne La Theorie et la Pratique du jardinage di Antoine-Joseph Dézallier d'Argenville del 1739, a cui molto prob...

FAUNA ITTICA (&)

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E poi c'è lo spettacolo dei pesci della Peschiera Grande e delle altre vasche ...CARPE GIGANTI, ma non solo. Per quanto popolate artificialmente, le vasche sono state infatti arricchite con numerose varietà di pesce e persino " gammarelli (gamberetti) a mangianza dei pesci ". Stando ad un report stilato a metà '800, vi si trovavano (e dovrebbero, almeno in parte, esserci ancora) anguille dai Regi Lagni granchi  da Sarno trote piccole da Piedimonte d’Alife trote grandi da Castel di Sangro carpe e tinche dai Regi Lagni, Piedimonte d’Alife e dal Lago di Agnano cefalotti dai Regi Lagni mallardi da Foggia Lo scopo era ovviamente quello di consentire pesca per diletto ai sovrani e riserva alinentare per la loro tavola, e a tal fine quella che venne successivamente soprannominata Peschiera Grande  (nella quale sembra che furono introdotte pure orate ,  spigole e   saraghi )  fu attrezzata con grandi reti, per le quali il sommo Architetto ...

CASTELLUCCIA ...prima della Reggia (&)

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Pur avendo assistito con la Reggia a tanti momenti storici importanti (fra cui la  resa delle Forze Tedesche nella 2^ Guerra Mondiale), la storia della Castelluccia ha radici ben più lontane. Ricordo ancora quella volta che sentii la cocchiera raccontare ai turisti in carrozza " Cchesta è cchiù vecchia 'ra Reggia ...cchesta ggiá steva ccà! ". Non so se indovinó per errore, ma di fatto è proprio così. La Castelluccia è stata realizzata per lo svago del piccolo Ferdinando IV da Francesco Collecini (intendente di Luigi Vanvitelli nella direzione dei cantieri reali e, successivamente, Architetto Regio quando i lavori della Reggia passarono a Carlo Vanvitelli) sui resti a pianta ottagonale di quella che era già nota come " Torre della Pernesta ", eretta nel '500 da Andrea Matteo Acquaviva IV. 2° Principe di Caserta, Marchese di Bellante e Signore di svariate terre del regno, Andrea Matteo aveva avuto un primo matrimonio con Isabella C...

TORRIONE e SCALINATA (€)

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Per seguire controcorrente il flusso delle "rapide" che alimentano la grande Cascata di Diana  fino alla "sorgente" posta sul Monte di Briano (dove l'acqua arriva in realtà dalle remote Sorgenti del Fizzo alle pendici del Taburno, dopo un attraversamento di quasi 40 km all'interno dell' Acquedotto Carolino ), Vanvitelli decise di realizzare, sui versanti orientale e occidentale della Cascata, 2 grandi Scalinate (oggi purtroppo quasi sempre interdette) che, con andamento a zig-zag, ne raggiungono la sommità formando ciascuna 3 grandi anse. All'inizio delle Scalinate, un piccolo rigagnolo viene spillato dal flusso delle rapide e fatto correre ai loro margini per consentire al visitatore di toccare il prezioso liquido, per poi reimmetterlo nella Vasca di Diana con scrosci laterali alla Cascata principale. Da qui le Scalinate si inerpicano per circa 80 metri di quota, allontanandosi dal flusso dell'acqua e ricongiungendosi a questo contin...

FONTANA DEI DELFINI (&)

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L'imponente Fontana dei Delfini, la prima delle maestose fontane che si incontrano risalendo la lunga  Via d'Acqua , prende il suo nome dalla fantasiosa rappresentazione dei 3 delfini alla sua testa, affacciati su di una vasca di circa mezzo chilometro, che ha ospitato anche gare di canottaggio .  Ricordo ancora quella volta che, correndo, sentii la cocchiera illustrarla ai turisti: " E questa è la Fontana dei Delfini... ...i delfini nun c' stann' cchiù, ma 'a funtana sta ancora lla... " 😉 Questa magnifica opera, realizzata da Gaetano Salomone fra il 1776 ed il 1779 su disegni di Luigi Vanvitelli rivisitati dal figlio Carlo, crea un magnifico scenario architettonico-naturalistico, incorniciato dai lecci che costeggiano il lungo viale, con scogli artificiali su cui si infrange l'acqua emessa dalla bocche dei Delfini ed una grotta posteriore che consente di sostare al fresco dietro lo scroscio dell'acqua. Pensate che, al s...

FONTANA MARGHERITA (€)

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Per quanto modesta, è lei che dà "inizio alle danze", aprendo la lunga sequenza di Fontane che sale verso la grande Cascata del Parco. Si tratta di una vasca bassa circolare con un piccolo zampillo centrale ed una caratteristica decorazione che richiama l'intreccio di un cesto, da cui anche il nome di Fontana del Canestro  (in effetti, in origine, questo canestro in muratura ospitava composizioni floreali e fù poi trasformato in fontana nel 1871).  Un'area semplice ma ben nota ai Runner, che la identificano come la prima "impennata" di pendenza nell'arrampicata verso la cascata! 😊 A dispetto della sua semplicità, tuttavia, deliziose aiuole fiorite poste al suo contorno, ricche di rose e profumi, conferiscono a questa amena piazzetta una particolare bellezza.   Al suo estremo Sud, quasi a chiudere la "via di Terra" centrale del grande Parterre e a segnare l'inizio della lunga "via d'Acqua", una piccola Meridi...