Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta REGGIA CASERTA PALAZZO

TETTI ...un mondo nascosto (#)

Immagine
Qualche volta ne abbiamo sentito parlare a proposito di eventi poco felici (crolli, infiltrazioni, incendi...), ma raramente ci saremo soffermati a riflettere sul mondo che si cela al di sopra delle stanze reali, ovvero al di sopra e al di sotto di quelle tegole. Un mondo di tegole che costò non pochi grattacapi a Vanvitelli che, a seguito della partenza di Re Carlo per l'incoronazione in Spagna e del calato interesse verso la realizzazione della nuova Reggia di Caserta, nel 1767 si vide costretto a sospenderne i lavori per mancanza di fondi, potendoli riprendere poi solo nel 1771, nonostante le sue pressioni per evidenziare il grave rischio di danni alle volte e di conseguenti maggiori spese. E veramente di un MONDO si tratta! ...con un perimetro maggiore di 1 km (come il Palazzo stesso), una superficie di circa 30.000m2 (3 campi da calcio!) ed un numero di tegole dell'ordine delle 300.000, i tetti della Reggia di Caserta rappresentano un pianeta tutto da esplora

Sala del TRONO (@)

Immagine
Ricchissima di dorature, la Sala del Trono è certo la più imponente del Palazzo Reale, lunga più di 40 metri (mezzo campo da calcio!) e illuminata da ben 6 finestre. I suoi interni sono stati realizzati su progetto di Antonio De Simone, subentrato a Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi) nella direzione dei lavori di completamento della Reggia, per la quale ha curato anche la decorazione delle Sale di Marte e Astrea. La sua realizzazione, che richiese un lungo progetto con numerose modifiche, iniziò solo nel 1811 sotto il governo Gioacchino Murat e proseguì per più di 30 anni (passando per le mani di altri due architetti) fino al 1845, anno in cui fù completata in occasione Congresso delle Scienze voluto da Re Ferdinando II, di cui si riporta iscrizione sui lati brevi del soffitto. I lati lunghi sono decorati da pilastri corinzi dorati, mentre i lati brevi presentano bassorilievi anch'essi dorati raffiguranti la Fama (il progetto originario prevedeva anche il Re abbigliato

PALAZZO REALE (#)

Immagine
Così come il meraviglioso Parco e l' Acquedotto Carolino , anche il Palazzo Reale di Caserta, oltre a fornire una maggior sicurezza per i Regnanti rispetto a quello di Napoli, troppo vicino al mare, doveva soprattutto manifestare tutto lo splendore dell'Impero Borbonico, per trasferire il cuore dell'Europa a Sud, nel florido Regno delle Due Sicile, superando per magnificenza tutte le residenze reali fino a quel momento realizzate. Vanvitelli mise quindi in piedi un progetto grandioso, realizzando un Palazzo a pianta pressochè quadrata su un'area di 47.000 m2 (più di 4 campi da calcio!), largo 250 metri (1km di perimetro!) e alto circa 40 metri (più di un palazzo di 10 piani!), diviso in 4 enormi cortili e composto da 1200 stanze, riscaldate con più di 1000 fumarole e illuminate da più di 1700 finestre, grande per volume quasi 3 volte quel Buckingham Palace che nel suo ultimo "restiling" del 1826 si sarebbe visibilmente ispirato alla Reggia Vanvit

TEATRO REALE di Corte (@)

Immagine
L'idea iniziale di Vanvitelli era quella di realizzare un grande Teatro pubblico immerso nel Parco, ma Re Carlo , animato dal successo del teatro Napoletano, desiderava avere questo teatro il più possibile vicino a sè. Fù così che Vanvitelli si vide costretto a rivedere il progetto del suo Palazzo Reale per inserirvi un intero Teatro, risolvendo non pochi problemi tecnici, e per farlo scelse di ispirarsi al modello del Teatro San Carlo di Napoli , a tutt'oggi il più antico Teatro d'Opera d'Europa, il più capiente del suo tempo (con 1386 spettatori) e il più riuscito esempio di teatro all'Italiana con struttura a "ferro di cavallo", di cui Stendhal avrà a dire: " Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. […] Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea." Nel 1756, quindi, a 3 anni dall'avvio dei lavori per la costruzione del Palazzo Reale, Vanvitelli diede

SALA dell'INVERNO (%)

Immagine
L'Inverno è oramai giunto e, quindi, è assolutamente a tema parlare oggi della stanza a questo dedicata, la Sala dell'Inverno , appunto. Anche se nelle Annotazioni Inventariali del 1799 questa sala veniva identificata come la " Stanza dove si spoglia e veste S.M. il Re " Un inverno molto presente nei dipinti affissi alle pareti e commissionati da Ferdinando IV al pittore reale Jacob Philipp Hackert per mitigare con scene di caccia ed esercitazioni militari la grazia rococò di questo ambiente, ricco di divani e sedie in legno bianco e oro provenienti dalla Villa Favorita di Portici : Esercitazioni militari a Santa Maria della Piana ,  nei pressi di Sessa Aurunca Caccia nel Cratere degli Astroni Caccia al cinghiale di Ferdinando IV a Calvi Caccia al cinghiale dal Ponte di Venafro Esercitazioni militari a Gaeta   il 19 maggio 1787 Al centro della volta, affrescata da F. Fischietti ed F. Pascale, si può ammirare Borea che rapisce Orizia , mentre i me

BIBLIOTECA PALATINA - Archivio Ufficiale (@)

Immagine
La Biblioteca ufficiale, intesa come l'archivio vero e proprio che accoglie il  Patrimonio Librario  storico, segue le 2  Sale di Lettura e si compone a sua volta di 3 Sale che, contenuto cartaceo a parte, meritano anch’esse una nota di merito per il loro valore architettonico. La volta della 1^ Sala, affrescata da Filippo Pascale su disegno di Carlo Vanvitelli, presenta un magnifico Planisfero circondato dai segni zodiacali e dai venti mentre lungo le sue pareti trovano posto grandi armadi-libreria in mogano, gli stessi descritti nell'inventario del Palazzo Reale del 1799, coronati da copie di vasi antichi "all'etrusca", realizzati nel 1700 dalla Fabbrica Giustiniani. Anche la volta della 2^ Sala è ispirata ai modelli antichi, con decorazioni floreali realizzate da Gaetano Magri, ma in questo caso, secondo l'inventario del Palazzo Reale del 1799, i mobili originari dovevano essere in legno bianco e oro, mentre quelli attuali comprendono arm

La SALA ELLITTICA e il PRESEPE (#)

Immagine
Dalla biblioteca si accede direttamente ad una sala priva di decorazioni e nota come Sala Ellittica per le particolari soluzioni architettoniche della sua volta mirate ad esaltarne l'acustica, essendo in origine questo ambiente dedicato alle piccole rappresentazioni teatrali domestiche che allietavano la quotidianità della Corte. L'ambiente è oggi utilizzato per dare spazio e risalto ad una importante tradizione napoletana e borbonica: il Presepe . I Borbone hanno infatti sempre amato ed alimentato questa tradizione della Bella Napoli, alla quale amavano unirsi organizzando nella Reggia per il Natale un grande Presepe, alla cui realizzazione lavoravano artisti, artigiani di Corte e gli stessi Sovrani (a Francesco I si attribuisce una autentica passione per le figurine presepiali). La struttura base di sughero, detta Scoglio , era oggetto di autentici progetti e le tempere di Salvatore Fergola (1799 -1874), esposte lungo le pareti della Sala, raffigurano lo Scogli