TEATRO REALE di Corte (@)
L'idea iniziale di Vanvitelli era quella di realizzare un grande Teatro pubblico immerso nel Parco, ma Re Carlo, animato dal successo del teatro Napoletano, desiderava avere questo teatro il più possibile vicino a sè.
Fù così che Vanvitelli si vide costretto a rivedere il progetto del suo Palazzo Reale per inserirvi un intero Teatro, risolvendo non pochi problemi tecnici, e per farlo scelse di ispirarsi al modello del Teatro San Carlo di Napoli, a tutt'oggi il più antico Teatro d'Opera d'Europa, il più capiente del suo tempo (con 1386 spettatori) e il più riuscito esempio di teatro all'Italiana con struttura a "ferro di cavallo", di cui Stendhal avrà a dire:
"Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. […] Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea."
Nel 1756, quindi, a 3 anni dall'avvio dei lavori per la costruzione del Palazzo Reale, Vanvitelli diede inizio alla realizzazione di una sorta di riproduzione in "piccolo" del San Carlo di Napoli, sviluppandola su un area di 12 x 12 metri e per un'altezza pari a 5 file di balconate, con 4 ingressi separati per Sovrani, pubblico, artisti e tecnici, ubicandola nell'incrocio centrale a Ovest del Palazzo, quello meno luminoso.
"...lo situarò nel luogo il più oscuro, perchè non vi occorre lume"
Il successo del nuovo Teatro Reale fu tale che il suo calendario divenne ricchissimo di eventi e il Sovrano volle vedere qui replicate "in privato" tutte le grandi Opere eseguite al San Carlo di Napoli.
(contributo fotografico: Marcello Belli)
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