La SALA ELLITTICA e il PRESEPE (#)


Dalla biblioteca si accede direttamente ad una sala priva di decorazioni e nota come Sala Ellittica per le particolari soluzioni architettoniche della sua volta mirate ad esaltarne l'acustica, essendo in origine questo ambiente dedicato alle piccole rappresentazioni teatrali domestiche che allietavano la quotidianità della Corte.

L'ambiente è oggi utilizzato per dare spazio e risalto ad una importante tradizione napoletana e borbonica: il Presepe.

I Borbone hanno infatti sempre amato ed alimentato questa tradizione della Bella Napoli, alla quale amavano unirsi organizzando nella Reggia per il Natale un grande Presepe, alla cui realizzazione lavoravano artisti, artigiani di Corte e gli stessi Sovrani (a Francesco I si attribuisce una autentica passione per le figurine presepiali).


La struttura base di sughero, detta Scoglio, era oggetto di autentici progetti e le tempere di Salvatore Fergola (1799 -1874), esposte lungo le pareti della Sala, raffigurano lo Scoglio progettato dal Cobianchi per il maestoso presepe del 1844, attualmente riprodotto in sala (dopo il furto del 1985) con 1200 statuine su una superficie di 40 mq !


Le Figurine, disposte sullo Scoglio nello svolgimento delle loro attività quotidiane, sono in genere realizzate con testa, mani e piedi in terracotta dipinta, sostenuti da una struttura in fil di ferro rivestita di stoppa e completata con vestiture rifinite fin nei minimi particolari. Le più pregiate sono comunque realizzate interamente in terracotta e, fra queste, ci sono certo le riproduzioni di tutti gli animali, a partire dagli stessi cani del Re, che questi mostrava con grande orgoglio a tutti i suoi ospiti.


Uno spettacolo incantato che veniva presentato al buio grazie ad un marchingegno che riproduceva il graduale aumento della luce del giorno (opera dell'architetto Nauclerio) e che rappresenta oggi un documento prezioso per la memoria storica dei costumi e delle usanze dell'epoca., come quella dei 2 contadini intenti ad arrotolare attorno ad una Forchetta degli spaghetti rossi, testimonianza sia della profonda diffusione nel Regno di questo utensile, portato da Ferdinando VI alla sua forma moderna, sia dell'uso, affermatosi tra il XVII e il XVIII secolo, di condire gli spaghetti e le paste asciutte con il pomodoro.




A seguire, una carrellata di foto proposte dalla nostra amica Luisa Cimmino! 😊

















Commenti

Post popolari in questo blog

FUNGO LANTERNA (Clathrus Ruber) (€)

CALLA SELVATICA ...VELENOSA! (#)

SCIAMI VERTICALI (€)