RANE e ROSPI (Anuri) (#)



Nelle calde giornate di Primavera, costeggiando i ruscelletti e i laghi del nostro Parco, è possibile scorgere al loro interno una miriade di piccoli girini destinati a compiere quella metamorfosi che completerà un nuovo ciclo di vita di questi particolarissimi Anfibi, dando origine ad una nuova generazione di Rane e Rospi.

Ranocchiette presso la Castelluccia


Gli Anuri sono un Ordine di Anfibi a cui appartengono appunto Rane, Rospi e Raganelle, per un totale di ben 6800 Specie, diffuse praticamente in tutto il Mondo (ma pericolosamente minacciate da inquinamento, mutamento climatico, distruzione dell’habitat e malattie virali).

Mentre le Rane sono animali prettamente acquatici, i Rospi sono invece animali per lo più terrestri, ma che necessitano comunque di tornare all'acqua per la riproduzione.

Pur essendo diversi fra loro, questi Anfibi hanno tutti delle caratteristiche simili che li accomunano:
  • zampe posteriori molto lunghe e adatte al salto per la fuga (più per la Rana che per il Rospo), come la Rana Australiana di Rocket che arriva a saltare otre 50 volte la sua lunghezza (più di 2 metri), e talvolta per la caccia, come nel caso della Rana Ibrida dei Fossi o Rana Verde (Pelophylax kl. Esculentus)



  • zampe anteriori più corte e adatte al movimento o all'imboccamento
  • frequente presenza di ghiandole epidermiche che producono sostanze tossiche di difesa (se non dell’individuo, almeno della Specie)
  • corpo tozzo e compatto (più per il Rospo che per la Rana)
  • testa voluminosa e tutt'uno con il corpo (praticamente tutta bocca, per la necessità di inghiottire prede intere)
  • guance con sacche gonfiabili idonee all'emissione del gracidio


  • occhi e timpani di grandi dimensioni sia per difesa che per l'individuazione delle prede
  • lingua lunga, appiccicosa e protrattile rapidissimamente per la caccia di insetti.
In effetti, gli Anuri sono abilissimi predatori per lo più insettivori, ma in fin dei conti dediti alla filosofia del "se si muove ed entra in bocca, allora è buono"! 😁



Le dimensioni di questi animali sono molto variabili ma si aggirano comunemente fra i 3 e i 7 cm, sebbene ne esistano di piccolissime, come la Paedophryne Amauensis, lunga appena 7,7 mm (il vertebrato più piccolo del Mondo!), o di enormi, come la Conraua Goliath, che può raggiungere a zampe distese una lunghezza di 80 cm!




Il loro gracidio viene utilizzato sia come richiamo riproduttivo (dai maschi), sia come mezzo di comunicazione, usando bande di frequenza diverse per distinguersi.


La banda di frequenza cambia comunque anche naturalmente con le dimensioni (risultando più bassa per gli esemplari più grandi) e con le caratteristiche del particolare tipo di anfibio (le Rane ad esempio hanno un gracidio generalmente più acuto dei Rospi).
Particolarissimo è “l’urlo di guerra” della Rana della Pioggia (Macrops Breviceps) quando si sente minacciata.




Alcune Rane, tuttavia, hanno sviluppato sistemi alternativi al gracidio, come ad esempio il maschio di L.Albilabris, che “grida” immergendosi nel fango in modo da generare un’onda che fa vibrare il terreno, o la Raganella Malaysiana, che tamburella con le zampe posteriori sulle canne.



La riproduzione, convolata attraverso il richiamo del gracidio, avviene sempre in acqua, dando luogo alla deposizione di centinaia di uova, ognuna delle quali darà origine ad un Girino. Solo pochi di questi però raggiungeranno la metamorfosi che li porterà alla loro forma finale e solo pochissimi arriveranno all'età adulta.




La capacità da parte di questi animali di sfruttare anche precarie pozze d’acqua per la riproduzione, arrivando a popolare anche zone desertiche o ghiacciate, è impressionante.
Alcune Rane delle zone desertiche sono in grado di sopravvivere tutto l’anno sotto terra in attesa delle piogge per riprodursi, mentre la Rana Sylvatica dell’Alaska può arrivare ad ibernarsi durante l’inverno, diventando un autentico blocchetto di ghiaccio, in grado di tornare poi alla vita con l’arrivo dell’Estate.


La Rana Viola di Bhupathy, recentemente scoperta in India, vive addirittura sottoterra come una talpa.


Ma, parlando di rane speciali, vale certo la pena ricordare anche la Rana Volante di Wallace, originaria della Malesia e capace di lunghissime planate grazie alle sue ampie mebrane.



Rane e Rospi nel nostro immaginario sono tuttavia profondamente distinti, tant’è che le Rane sono generalmente associate al mondo delle Fiabe mentre i Rospi a quello delle Streghe.


Quest’ultima associazione trae sicuramente origine dal loro aspetto più goffo e butterato, nonché dalla loro frequente tossicità, che ne ha fatto poi anche uno dei principali ingredienti di tante pozioni malefiche.
Destino non migliore comunque è toccato alla Rana, che si è invece diffusa fin dall'antichità in ambito culinario (in Italia, particolarmente nella Pianura Padana): in zuppa, in umido (con o senza pomodoro), in risotto, in frittata e, soprattutto, fritta!


Ma la considerazione del Rospo come essere diabolico ha origini antiche e legate molto probabilmente all'ignoranza che non poteva spiegare i ritrovamenti di alcuni esemplari all’interno di rocce, dovuti in realtà al semplice fatto che il Rospo, avendo perso la predisposizione al salto propria della Rana, tende a camminare e rifugiarsi in minuscoli anfratti dai quali caccia senza muoversi, rischiando di rimanerci poi intrappolato per effetto della sua stessa crescita.

Si tratta, insomma, di animali particolarissimi e affascinanti che si sono guadagnati un posto di tutto rispetto anche nella letteratura.
Esopo e Fedro ci hanno lasciato diverse favole che vedono protagoniste le Rane, come La Rana e il Bue, mentre Omero compose il poema intitolato Batracomiomachia che narra di una guerra fra Topi e Rane. E persino Giacomo Leopardi riprese questo tema componendo i suoi Paralipomeni della Batracomiomachia.
Chi non ricorda poi la fiaba de Il Principe Ranocchio?


Tema ulteriormente ripreso dagli sceneggiatori del grande film di animazione SHREK per la caratterizzazione del loro Re Ranocchio! 😊



CURIOSITA’
  • Secondo la mitologia Mongola, la Terra era sorretta da una Rana
  • Alcune Rane hanno secrezioni velenose (come anche la Rana Diavolo del tardo Cretaceo) e alcune tribù del Sud America avvelenano le proprie frecce sfregandone le punte sulla loro pelle
  • Altre Rane e Rospi hanno invece secrezioni allucinogene e alcune tribù, come i Matses dell’Amazzonia, li utilizzano per i loro riti propiziatori di caccia

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