SCALONE d'ONORE (@)
Dopo aver stupito gli ospiti di Sua Maestà con la grandiosità esterna del Palazzo Reale e con il magnifico effetto prospettico del suo Cannocchiale centrale, Vanvitelli voleva certo ulteriormente stupirli con un accesso mozzafiato ai suoi ambienti interni e, a tale scopo, decise di realizzare uno Scalone d'Onore magnificente che mettesse in comunicazione il vestibolo centrale del Cannocchiale con il vestibolo superiore di accesso agli ambienti Reali, dove "magnificente", nel vocabolario di Vanvitelli, si traduceva ovviamente in "qualcosa di superiore a tutto ciò fino ad allora realizzato".
Decise pertanto di dedicare allo scopo metà del "ramo" Est del Palazzo, per circa 30 metri di lunghezza e quasi 30 metri di larghezza, sfruttando tutta l'altezza interna del Palazzo, arrivando a porre la sommità interna della sua volta a ben 32 metri dal suolo, realizzando uno Scalone composto da una rampa centrale iniziale larga circa 10 metri divisa poi in 2 rampe laterali contrapposte, per lo sviluppo complessivo di un percorso di circa 60 metri.
I gradini, chiari, sono tutti realizzati da un unico blocco di Lumachella di Trapani (particolare tipo di roccia sedimentaria del Trapanese) e creano un meraviglioso contrasto cromatico con le ampie lastre di marmo rosa utilizzate per la rifinitura delle pareti, mentre 2 maestosi Leoni in marmo bianco, opera di Solari e Persico, accolgono e ammoniscono coloro che giungono in cima alla rampa.
"Tra molti soggetti che possono adattare a questo progetto,
questi tre sono stati scelti perché sembravano più adatti.
Due sono i soliti motivi per cui di solito i sudditi chiedono udienza al re:
uno è per chiedere protezione, l’altro è per pretendere incarichi.
Ma siccome tra quelli che vanno a lamentarsi a volte ci sono anche i calunniatori,
come coloro che hanno pretese sfacciate,
così per tenerli lontani dalle orecchie del Principe,
fin dall’inizio della scala essi sono avvisati di non venire a diffamare nessuno,
né che venga a pretendere qualcosa se lui stesso non ha alcun merito,
perché la Maestà del Re, giusta giudice del vero e del merito,
non si lascerà incantare da loro"
Girate le spalle alla statua della Maestà Regia e proseguendo verso il vestibolo superiore, l'occhio si perde verso il suo meraviglioso intreccio di archi, esaltato dagli abili giochi cromatici e dall'intensa illuminazione proveniente dalle 4 ampie vetrate poste agli angoli del vestibolo.
Da questo punto è possibile cogliere un'ultima angolazione dello Scalone d'Onore, quella più panoramica, che ne lascia ben apprezzare tutta la magnificenza.
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