OCCHI DELLA MADONNA (#)


Gli "Occhi della Madonna", diffusissimi nel Parco in cui corriamo, sono una pianta erbacea che produce dei piccolissimi e bellissimi fiorellini azzurri con venature blu che sfumano verso il centro prima nel viola intenso e poi nel bianco.
La loro particolare colorazione ricorda molto un'iride celeste, da cui l'associazione agli occhi della Santa Vergine.


In effetti, leggenda vuole che la Madonna abbia colto la corolla del fiore, in origine bianca, per dissetare il Bambin Gesù con una goccia di rugiada in essa contenuta e che, dopo averla di nuovo posata sul suo gambo, questa si sia ad esso risaldata diventando azzurra come i suoi occhi.

Si tratta in effetti di "Veronica Persica", ovvero di una particolare varietà di Veronica, una pianta erbacea che conta circa 500 Specie.

La sua delicatissima corolla si stacca non appena viene toccata e, sempre secondo la leggenda, gli uccelli, devoti alla sua difesa, beccano chiunque la faccia cadere.

Il nome Veronica dovrebbe derivare dal Greco "io porto la vittoria", ma secondo alcuni deriverebbe dal Latino "vera et unica".

E, ancora secondo leggenda, sarebbe dotata di poteri medicamentosi che si farebbero addirittura risalire alla guarigione delle ferite del volto di Cristo, dopo che fù pulito con un mazzetto di queste.

In effetti, la Veronica Officinalis ha proprietà antinfiammatorie e antibatteriche utili particolarmente per vie respiratorie, reni e pelle.
Alla fine del XVII secolo, questa varietà veniva usata al posto del costosissimo tè cinese, ed era conosciuta anche come tè svizzero o tè europeo.


Un tempo veniva regalata in segno di saluto alle persone in procinto di partire, particolarità che, unità alla somiglianza dei suoi fiori, porta talora a confonderla erroneamente con i Nontiscordardimè.


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