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Visualizzazione dei post con l'etichetta REGGIA CASERTA PARCO

FONTANE IRREALIZZATE (_)

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È incredibile vedere quante altre fontane e giochi d'acqua avrebbero dovuto essere realizzate secondo il progetto originario di Vanvitelli. Fontane che, con il calato interesse seguito alla partenza di Carlo III, asceso al trono di Spagna, e con la morte di Vanvitelli, non videro mai la luce per mano del figlio Carlo, succedutogli nel completamento della realizzazione. Tutto l'attuale Parterre avrebbe di fatto dovuto ospitare ancora giochi d'acqua e zampilli in un  susseguirsi di aiuole fiorite, come uso nei grandi giardini europei.  Certo, queste grandi assenti sono un po' come le finiture di un edificio, che lo valorizzano del 90% sebbene ne valgano meno del 10% ...A ben guardare, la grande opera di Vanvitelli è tutta lì! 😊 SCOPRI altra ARCHITETTURA ! )

CASCATA (_)

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Disegnato l' Acquedotto Carolino fino al Torrione con una pendenza minima per riservare la massima prevalenza ai futuri giochi d'acqua delle fontane e tracciato il pendio del Parco dalla Fontana di Diana al Palazzo Reale per la discesa della sua "via d'acqua", a Vanvitelli restava un dislivello di circa 80 metri fra il Torrione e la sottostante vasca di Diana per progettare la sua Cascata.   Ancora una volta Vanvitelli disponeva solo di carta e penna insieme alla sua fervida fantasia ...ma sapeva bene di cosa stava parlando. Le sorgenti del Fizzo avrebbero fornito attraverso l' Acquedotto Carolino una portata di circa 600 litri al secondo, molto superiore a quella attuale. Pertanto, al fine di rendere il luogo tanto maestoso quanto ameno e gradevole per l'intrattenimento dei Regnanti (...e per il nostro RUNNING!), egli scelse di ridurre l'altezza della cascata facendola precedere da una sequenza di "rapide", av...

PAGLIARA - Peschiera Grande (€)

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Immersa nella quiete della Peschiera Grande , la "Pagliara" è il nome con cui viene indicato il suo isolotto centrale, oggi non più frequentato ma originariamente  allestito  con un padiglione  attrezzato come un fortino con  frecce,  fucili, mortai e  piccoli cannoncini  (veri!)  per le  esercitazioni navali che qui si svolgevano. Il Re in persona conduceva l'assalto alla Pagliara con  la sua piccola "flotta" , per la cui manutenzione furono trasferiti appositamente  da Lipari marinai specializzati, i  " Liparoti ", alloggiati in un apposito quartiere nei pressi della Peschiera, oggi noto come Cappella degli Schiavi . Successivamente la Pagliara fu trasformata in un gradevole luogo di intrattenimento e riposo per i Sovrani e i loro ospiti e oggi le battaglie navali hanno lasciato il posto ad avvincenti regate e competizioni velistiche per modellismo. Un luogo che scatena la fantasia di tut...

Le Eccellenze Floreali... (&)

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Ci emoziona giustamente lo spettacolo del Palazzo Reale ma i Sovrani, dopo aver accolto i loro ospiti a Palazzo e provveduto ad un lauto banchetto, avrebbero certo preso la carrozza per condurli attraverso il loro amato Parco fino a questo piccolo Paradiso ...e avrebbero certo mostrato loro con grande orgoglio tutte le Specie qui messe a dimora e provenienti dai punti più disparati del Pianeta, svelandone storia e misteri, perché, ai tempi in cui la Scienza Botanica era ancora agli inizi, ognuna di esse rappresentava per loro una enorme conquista e sfida, sia nel procurarla che nell'averla posta con succeso a dimora, trovando i modi giusti per curarla  e accudirla...  Ingresso al Giardino Inglese (video) SCOPRI altra FLORA !  

CAPPELLETTA NEOGOTICA... (&)

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...o forse un piccolo sepolcro, come potrebbe far pensare il viale di Cipressi che ivi conduce, all'interno del Giardino Inglese.   È un'altra delle tappe, non troppo nascoste, facenti parte del "percorso iniziatico" della Massoneria voluto dalla Regina Maria Carolina. Su di essa, l'occhio esperto distingue ancora la Chiave e la Spada , incrociate a schiusura e difesa del "sapere occulto". Un luogo misterioso e delizioso al tempo stesso. Un passaggio da inserire certamente nel pecorso di Running fine-settimanale. 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

CENTAURO (€)

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Un'altra immagine che si incontra facilmente, correndo nella zona Sud del Bosco Vecchio ,  è quella del Centauro cavalcato da Amore . Come per la statua di  Marsia , anche in questo caso, si tratta della replica (ad eccezione delle ali di Amore , non realizzate o forse sapientemente rimosse a seguito di una rottura) di una copia romana (conservata al Louvre ) di un motivo originale ellenistico. Un'opera con ogni probabilità appartenente al pre-esistente Giardino degli Acquaviva. La statua è curiosamente rivolta di spalle rispetto alla strada, come in una analoga raffigurazione del Perrier del XVII secolo. Una raffigurazione, bellissima anche di fronte, particolarmente cara a tutti i RUNNER! 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

GIOCHI D’ACQUA (€)

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Getti e zampilli rappresentano una parte fondamentale dei giochi d’acqua ideati da Vanvitellli per il suo Parco. Un elemento tutt'altro che comune nel passato. La loro realizzazione richiedeva, infatti, la disponibilità di sorgenti in pressione o di fonti vicine a maggior quota, oppure sistemi artificiali come serbatoi elevati (da riempire) o pompe azionate da mulini a vento o ad acqua. Qualche sistema di piccole dimensioni sfruttava anche il riscaldamento solare. Ma questi sistemi non erano generalmente in grado di garantire portate e pressioni elevate, e magari neppure la continuità del flusso. I getti di Versailles, ad esempio, erano ottenuti da pompe azionate da mulini ad acqua che potevano alimentare, però, una sola fontana per volta, cosicché, di norma, queste risultavano inattive. Vanvitelli ha invece voluto dotare tutta la sua Reggia di giochi d’acqua ininterrotti e poderosi. A tale scopo, ha dedicato 16 anni di lavoro alla realizzazione di un Acquedotto...

PIRAMIDE OCCULTA (&)

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Correndo per il Giardino Inglese potrà capitarvi di trovare, in zone non molto in vista ma nemmeno troppo nascoste, svariate costruzioni che non sembrano avere molto a che fare con lo stile della Reggia. La Piramide è una di queste e deve la sua presenza alla Regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV e adepta della Massoneria, che volle occultare nel suo Giardino Inglese un "percorso di iniziazione" di cui la Piramide fa appunto parte ...o, forse, lo stesso Giardino Inglese fu realizzato proprio allo scopo di occultare tale percorso... Ne avete già scoperte altre? 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

IL MAGNIFICO SCROSCIO DELLE CASCATELLE (€)

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Accompagnano l'ultimo chilometro dalla Fontana di Eolo alla grande Cascata di Diana, rallegrando lo sguardo del visitatore con il loro vivace sciabordio. Anche per le Cascatelle, nulla è lasciato al caso ed il loro effetto è stato sapientemente studiato a tavolino da Vanvitelli. Il bordo di contenimento di ogni singola vasca non è infatti semplicemente curvo ma ha invece una sezione quasi ad "S", caratterizzata da una convessità iniziale che invita la formazione di un onda destinata ad infrangersi contro le sue "squame" per dividersi in tanti rivoletti, accelerati dall'inflessione del suo bordino finale e proiettati infine nella vasca sottostante. Un espediente volutamente studiato da Vanvitelli...  "... affinché l’acqua saltelli e faccia spuma bianca " Un grande risultato di movimento che anima l'intera architettura vanvitelliana! 😊 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

GIARDINO ALL’ITALIANA (&)

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Il Giardino all’Italiana , così detto per la sua organizzazione regolare e squadrata, si sviluppa per una lunghezza di 3 km su una superficie di circa 100 ettari. Si tratta di un’area certo considerevole, ma non moltissimo rispetto ad altre residenze reali europee, quale ad esempio la Reggia di Versailles. A dispetto della sua dimensione contenuta, tuttavia, il Verde del Parco e i suoi orizzonti collinari giocano con l’occhio del visitatore trasmettendo ovunque la sensazione di un territorio sconfinato. L’accesso al Giardino all'Italiana si apre su di un grande " Parterre ", costituito da un immenso prato di grande effetto scenico, adattamento del figlio Carlo di Vanvitelli, il quale, a causa delle difficoltà gestionali subentrate alla partenza di Carlo III intanto incoronato Re di Spagna, dovette rinunciare a svariate fontane previste dal padre in quest’area del Parco. Il Parterre che si estende dalla Reggia si chiude su 3 versanti: a Nord è ...

La PINETA (€)

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  La Pineta, subito sulla destra appena entrati nel Giardino (vedi Ubicazione), è l'unica area della parte iniziale del Parco nella quale sia stata realizzata almeno una delle Fontane originariamente previste da Vanvitelli, con l'aggiunta persino di altre 2 fontanine di dimensioni minori. L'introduzione del Pino Marittimo in questa zona è probabilmente dovuta ad un adattamento del figlio Carlo Vanvitelli, succeduto al padre Luigi nel completamento dell'Opera. Si tratta di un area con un'atmosfera molto particolare e caratterizzata da un microclima che, particolarmente in Estate, risulta estremamente gradevole ...ancor più per chi pratica il running! I grandi Pini Marittimi, alti fino a 30 metri,formano infatti una specie di "ombrello" che protegge l'intera area dai raggi solari, rimanendo però abbastanza sollevati dalla vegetazione di contorno da consentire l'evacuazione dell'aria calda verso l'alto (peraltro già agevo...

GIARDINO all' INGLESE (&)

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Pur provenendo dallo spettacolo crescente delle maestose Fontane vanvitelliane, arrivando alla Cascata di Diana ed entrando nel Giardino alla sua destra, ancora si rimane ammutoliti. In linea con le ambizioni di tutta la Reggia , il magnifico Giardino Inglese fu realizzato per volontà della Regina Maria Carolina allo scopo di eccellere nel Mondo e, in particolare, di competere con il Petit Trianon di Versailles, voluto dalla sorella Maria Antonietta di Francia. L'opera, avviata nel 1785 e caratterizzata da un apparente disordine perfettamente armonizzato, fu in questo caso ideata dal figlio Carlo di Luigi Vanvitelli insieme al botanico John Andrew Grapher in questa zona adiacente alla Cascata di Diana , la cui esposizione si adattava bene alla coltivazione di specie esotiche. Qui furono introdotte infatti numerosissime piante straniere, fra cui magnifici esemplari di Cinnamomum Canphora , Taxus Baccata , Cedrus Libani e la prima Camelia Europea attecchit...

Il PONTE DI DURAZZANO ...quel monumento ignoto (&)

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Si tratta del 2° ponte che, partendo dalle Sorgenti del Fizzo , si incontra procedendo lungo il percorso dell' Acquedotto Carolino verso la Reggia di Caserta. 2° per sequenza, ma anche per dimensione, sviluppandosi per una lunghezza di 60 metri ed una altezza massima di 16 metri, con una struttura a 4 archi che poggiano su fondazioni a pianta esagonale a spigoli orientati secondo la direzione del torrente. Il Ponte di Durazzano , inaugurato il 30 Aprile 1760, prende il nome, appunto, dalla Valle di Durazzano , che "taglia" scavalcando il torrente  Maiorano o Martorano , ma è conosciuto anche come Ponte Taglione o Ponte Tagliola . La Gola di Tagliola che esso attraversa è costituita da un lembo di Tufo attribuito al Vulcano di Roccamonfina , noto come Tufo del Torrione , in quanto utilizzato nel IX secolo per costruire l'imponente Torrione di Caserta Vecchia . Oltre a rappresentare un importante momento di "prova", prima della più imponente real...

GREEN DESIGN (&)

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Un termine che va molto di moda al giorno d'oggi e nel quale, ancora una volta, Vanvitelli è stato grande Maestro. Non tanto per il progetto di dettaglio delle singole aiuole quanto per il progetto generale del "verde", mirato anche in questo caso ad un grandioso effetto scenico. Il Parco, pur essendo tutt'altro che piccolo (misura cmq 120 ettari), è composto da una parte pressoché quadrata adiacente al Palazzo larga però meno di 1km quadrato (circa 5 minuti di c orsa per lato, tanto per intenderci), dalla quale si inerpica un "budello" lungo all'incirca altri 2km ma largo appena 100 metri. Lo stesso Giardino Inglese è lungo circa 1km, ma la sua larghezza è di appena 300 metri. Eppure, percorrendo il Parco in lungo e in largo, non si riesce ad avere alcuna percezione dei suoi confini. Vanvitelli gioca col "vedo - non vedo", usa "mura verdi" (sapientemente composte dal figlio Carlo mediante piante ad alto e medio fusto unite a...

ACQUEDOTTO CAROLINO (&)

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Nel godere del magnifico spettacolo d'acqua che allieta l'intero Parco, occorre ricordare che i  38 km  di  Acquedotto , realizzati con una pendenza di soli  0,5 millimetri per metro  e con un salto intermedio di 19 metri per alimentare un  Mulino  ed una  Ferriera  (poi irrealizzata), hanno richiesto  16 anni  di duro lavoro, con la costruzione di ben  3 ponti  (per valicare le valli di  Moiano ,  Durazzano  e  Maddaloni ), i l più importante dei quali è rappresentato dai " Ponti della Valle " di  Maddaloni  (ponte più lungo del suo tempo e attuale patrimonio dell'Unesco),   e almeno  9 trafori , l'ultimo dei quali durato ben 3 anni ,  per portare l'acqua a sgorgare alle base del  Torrione  della  Reggia di Caserta.  Il tracciato dell'Acquedotto Carolino, che ha richiesto 2 anni di ricerche prima di individuare nelle Sorgenti del Fizzo ai piedi del Tabu...