ELVIS PRESLEY - Jailhouse Rock (%)
Bisogna davvero essere "The King" perché la tua memoria rimanga così viva a quasi un secolo di distanza.
Tutti conosciamo il successo, le canzoni, i film di quest'uomo che ha contribuito a scrivere la storia del Rock ...e forse non amiamo neanche troppo l'immagine del "King" creata da tale successo, ma il ragazzetto che nel 1954 si affacciava ufficialmente per la prima volta alle scene musicali grazie all'occhio lungo di Sam Phillips era qualcosa di assolutamente irresistibile e trascinante.
Nato nel 1935 da genitori di origini scozzesi (gemello di un fratellino morto alla nascita) a Tupelo, nel Mississippi, Elvis condusse un'infanzia umile in prossimità del quartiere afro-americano, dove probabilmente cominciò a maturare anche quell'animo che lo porterà in futuro a comporre pezzi come "In the Ghetto".
Ma i suoi genitori, pur fra i disagi economici, non gli fecero mai mancare l'affetto che gli regalò quel sorriso solare che conosciamo.
A 8 anni ottenne in regalo la sua prima chitarra con la quale iniziò ad apprendere i rudimenti musicali che lo avrebbero accompagnato poi per tutta la vita.
Seguirono piccole esibizioni insieme a trasferimenti per la ricerca di lavoro del padre che portarono la modesta famiglia nel Tennessee.
Alla Humes High School, Elvis, schivo ed introverso, trovava una certa difficoltà a legare con gli altri ragazzi e, certo, non lo aiutava il suo look molto alternativo, fatto di abiti pacchiani e appariscenti, con colori sgargianti, capelli rossicci lunghi raccolti con la brillantina a formare un grosso ciuffo e lunghe basette. Vi ricorda nulla?
Ma era un ragazzo privo di odi razziali e aperto a tutti gli influssi musicali (in particolare il Blues) in un'epoca in cui le emittenti radio si dividevano fra "musica bianca" e "musica nera".
Allo scopo di aiutare la famiglia, Elvis iniziò a lavorare come camionista per una ditta di impianti elettrici e, transitando un giorno davanti alla piccola Sun Records, si accorse casualmente che era possibile per pochi dollari registrare un disco dimostrativo da portarsi a casa, cosa che lo entusiasmò subito per farne una sorpresa alla madre.
Fu l'inizio di tutto!
L'incisione fù effettuata, Sam Phillips (proprietario della Sun Records) la ascoltò casualmente e, intuendone il potenziale, convocò subito il contrabbassista Bill Black ed il chitarrista Scotty Moore per collaborare con la sua giovane scoperta, formando i Blue Moon Boys.
Ne seguì un lungo periodo di prove in cui Elvis, che non sapeva leggere spartiti, sopperiva alle sue lacune teoriche con un grande orecchio musicale, ritmo, voce e presenza scenica.
Una notte del 1954, dopo ore di prove, Elvis si lanciò in una reinterpretazione del brano country That's All Right, Mama di Arthur Crudup, portato gia al successo da altri artisti, ma vivacizzato e ritmato in un modo tutto suo.
Le parole di Sam Phillips furono: «Non la conosco, ma io di questo ne faccio un disco!!!».
Elvis fù scritturato dalla Sun Records e da lì iniziò la lunga strada del suo successo.
Qui lo sentiamo in un vivacissimo Jailhouse Rock del 1957...a distanza di più di mezzo secolo, ancora in grado di accompagnare qualsiasi ritmo di Running! 😉
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