TRAIL Città di Caserta


Una gara giunta alla sua VI edizione e corsa attraverso i sentieri dell'antico Borgo Medievale di Casertavecchia, posto a circa 400 metri di quota sulle meravigliose pendici dei Monti Tifatini.
Sentieri che si inerpicano attraverso boschi in cui, secoli orsono, cavalcavano antichi Cavalieri in armature scintillanti.


Le origini di Casertavecchia sono incerte, ma secondo la Historia Langobardorum Beneventanorum del monaco benedettino Erchemperto, nell'anno 861 d.C. esisteva già un nucleo denominato Casa Hirta, dal Latino "villaggio in alto".


Originariamente appartenente al Conte Landone dei Longobardi di Capua, Casertavecchia passò successivamente al figlio Landolfo, ma fù poi riagguantata dallo zio Pandone il Rapace per passare poi a suo figlio Landolfo e, nell'anno 879, all'altro suo figlio Pandolfo, che diede inizio alla stirpe dei Conti di Caserta.

A seguito delle incursioni Saracene, il sicuro borgo di Casa Hirta andò espandendosi a spese dell'antica Calatia (posta a valle e più facilmente attaccabile) e si avviò la costruzione di svariati edifici, fra cui la Cattedrale di San Michele Arcangelo.


L'importanza del Borgo continuò a crescere sotto la dominazione Sveva nel XIII secolo con Riccardo di Lauro, per arrivare poi nel XV secolo alla dominazione Aragonese che segnò l'inizio del suo lento declino, fino alla costruzione della Reggia Borbonica a valle.

CURIOSITÀ
Quando nel periodo Normanno si decise di ampliare la Cattedrale (così come molti altri edifici), si fece ricorso a materiali di spoglio di altri edifici ed in partcolare a resti di monumenti romani.


Secondo la leggenda, le colonne in marmo della Cattedrale proverrebbero dalla Cattedrale dell'antica Calatia che, essendo posta in pianura, richiedeva però un trasporto ai limiti delle possibilità umane. Fù così che gli abitanti di Casertavecchia si rivolsero in cerca di aiuto alle Fate dei Monti Tifatini, le quali di buon grado trasportarono le colonne in volo sulla testa direttamente alla sommità del monte, dando inizio alla leggendario legame di Casertavecchia con Fate e Spiritelli.


Ma non solo!
Sempre secondo la leggenda, la Torre Normanna sarebbe infatti abitata dal fantasma di Siffridina, consuocera di Federico II di Svevia, legatissima al borgo di Casertavecchia, al punto che, all’arrivo di Carlo d’Angiò, rifiutando di tradire la casata Sveva, venne deportata in Puglia ed imprigionata nel Castello di Trani dove soffrì talmente la lontananza dal suo amato Borgo che il suo spirito, dopo la sua morte, vi fece ritorno.


Insomma, se vi ritrovate troppo stanchi sui sentieri di Casertavecchia, ...potete sempre contare sull'aiuto dei suoi Spiritelli! ;) 
 


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