CAMERA DA LETTO di FERDINANDO (#)
La camera da letto di Re Ferdinando I di Borbone, noto anche come Re Nasone (a voi scoprirne il motivo), si compone in effetti di 2 stanze: un'anticamera e la camera da letto vera e propria.
L'anticamera presenta alle pareti una pregiata carta da parati francese, dipinta e lumeggiata in oro, mentre la volta è arricchita con decori alla pompeiana realizzati da Filippo Pascale.
In essa sono presenti alcune sedute ed un comò su cui spicca un orologio a pendolo a forma di tempietto fabbricato in Francia verso l'inizio del XIX secolo.
La camera da letto ospita, sopra al letto stesso, una Allegoria per la morte di due figli di Ferdinando I di Borbone, dipinta da Pompeo Batoni e raffigurante la figlia Marianna (uccisa dal vaiolo all'età di soli 4 anni) che raggiunge in cielo il fratello Carlo Tito Francesco (vittima anch'egli del vaiolo all'età di 3 anni).
Un triste evento che si lega purtroppo ad un momento della Corte che avrebbe dovuto invece essere lieto, dato che tale malattia fù contratta da Ferdinando II (o almeno si aggravò) accompagnando in Puglia il figlio ed erede al trono Francesco II per ricevere la sua futura sposa, Maria Sofia di Baviera (sorella della famosa Principessa Sissi), che sposò comunque il 3 Febbraio 1859, prima della morte del padre.
Una vicenda che avrebbe forse potuto avere un diverso epilogo ma, risultando per la Corte troppo sconveniente operare un Re al fine di rimuovere l'infezione purulenta, si indugiò troppo per un intervento che fù poi comunque deciso, ma solo quando era oramai troppo tardi.
Bisogna ricordare che tutto questo avveniva in un contesto internazionale estremamente teso (con l'Austria che aveva appena invaso il Piemonte e la Francia che, come sperava Cavour, era già pronta ad intervenire) tanto che, in punto di morte, riferendosi ai nascenti moti risorgimentali, Ferdinando ebbe a confessare di aver rifiutato la Corona d'Italia per non vivere con il rimorso di aver fatto un torto agli altri Sovrani italiani.
Meno di 2 anni dopo si sarebbe fatta l'Unità d'Italia, con la cacciata dei Borbone.
A causa dell'infezione, tutti i mobili originali della stanza furono bruciati ed anche la volta fù probabilmente ridipinta a fine Ottocento.
Attualmente trovano posto nella stanza un letto a bateau stile impero, 2 cassettoni in mogano, un tavolino ottocentesco di fabbricazione napoletana ed una scrivania "a cilindro".
Una vicenda che avrebbe forse potuto avere un diverso epilogo ma, risultando per la Corte troppo sconveniente operare un Re al fine di rimuovere l'infezione purulenta, si indugiò troppo per un intervento che fù poi comunque deciso, ma solo quando era oramai troppo tardi.
Bisogna ricordare che tutto questo avveniva in un contesto internazionale estremamente teso (con l'Austria che aveva appena invaso il Piemonte e la Francia che, come sperava Cavour, era già pronta ad intervenire) tanto che, in punto di morte, riferendosi ai nascenti moti risorgimentali, Ferdinando ebbe a confessare di aver rifiutato la Corona d'Italia per non vivere con il rimorso di aver fatto un torto agli altri Sovrani italiani.
Meno di 2 anni dopo si sarebbe fatta l'Unità d'Italia, con la cacciata dei Borbone.
A causa dell'infezione, tutti i mobili originali della stanza furono bruciati ed anche la volta fù probabilmente ridipinta a fine Ottocento.
Attualmente trovano posto nella stanza un letto a bateau stile impero, 2 cassettoni in mogano, un tavolino ottocentesco di fabbricazione napoletana ed una scrivania "a cilindro".
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