SCALONE d'ONORE (@)


Dopo aver stupito gli ospiti di Sua Maestà con la grandiosità esterna del Palazzo Reale e con il magnifico effetto prospettico del suo Cannocchiale centrale, Vanvitelli voleva certo ulteriormente stupirli con un accesso mozzafiato ai suoi ambienti interni e, a tale scopo, decise di realizzare uno Scalone d'Onore magnificente che mettesse in comunicazione il vestibolo centrale del Cannocchiale con il vestibolo superiore di accesso agli ambienti Reali, dove "magnificente", nel vocabolario di Vanvitelli, si traduceva ovviamente in "qualcosa di superiore a tutto ciò fino ad allora realizzato".

Decise pertanto di dedicare allo scopo metà del "ramo" Est del Palazzo, per circa 30 metri di lunghezza e quasi 30 metri di larghezza, sfruttando tutta l'altezza interna del Palazzo, arrivando a porre la sommità interna della sua volta a ben 32 metri dal suolo, realizzando uno Scalone composto da una rampa centrale iniziale larga circa 10 metri divisa poi in 2 rampe laterali contrapposte, per lo sviluppo complessivo di un percorso di circa 60 metri.



Giusto per intenderci, stiamo parlando di un volume pari a quello di una palazzina di circa 10 piani con 4 appartamenti per piano da 200 mq ciascuno!



Giunto al vestibolo centrale del Cannocchiale, che domina i 4 cortili interni del Palazzo, allertato alla sua sinistra dalla presenza della statua colossale dell'Ercole Latino, raffigurante un Ercole di 3 metri in posizione di riposo dopo le sue fatiche ma sempre pronto a dar battaglia (antica scultura ritrovata insieme all'Ercole Farnese di Glicone di Atene del III sec. d.C., ricalcanti entrambe un'altra scultura ellenistica bronzea di Lisippo del IV secolo a.C., che rappresentava appunto Ercole poggiato alla sua clava da cui pendeva la pelle del Leone di Nemea), il visitatore scorge alla sua destra una grande apertura che, dalla penombra, conduce verso un ambiente sontuoso e via via più luminoso, per la presenza delle ampie finestrature ai lati del piano superiore.



I gradini, chiari, sono tutti realizzati da un unico blocco di Lumachella di Trapani (particolare tipo di roccia sedimentaria del Trapanese) e creano un meraviglioso contrasto cromatico con le ampie lastre di marmo rosa utilizzate per la rifinitura delle pareti, mentre 2 maestosi Leoni in marmo bianco, opera di Solari e Persico, accolgono e ammoniscono coloro che giungono in cima alla rampa.


Qui il visitatore si trova di fronte ad altre 3 imponenti statue, opere rispettivamente di T. Solari, G. Salomone e A. Violani, che rappresentano la Maestà Regia a cavallo di un leone, la Verità in piedi sul Mondo e col dito puntato verso il Sole ed il Merito con la spada in una mano ed un libro nell'altra, la cui simbologia è chiarita dallo stesso Vanvitelli.


"Tra molti soggetti che possono adattare a questo progetto,
questi tre sono stati scelti perché sembravano più adatti.
Due sono i soliti motivi per cui di solito i sudditi chiedono udienza al re:
uno è per chiedere protezione, l’altro è per pretendere incarichi.
Ma siccome tra quelli che vanno a lamentarsi a volte ci sono anche i calunniatori,
come coloro che hanno pretese sfacciate,
così per tenerli lontani dalle orecchie del Principe,
fin dall’inizio della scala essi sono avvisati di non venire a diffamare nessuno,
né che venga a pretendere qualcosa se lui stesso non ha alcun merito,
perché la Maestà del Re, giusta giudice del vero e del merito,
non si lascerà incantare da loro"



Mentre procedevano, gli ospiti reali erano immersi in una musica proveniente dalla Volta dello Scalone, composta da una struttura a doppio livello e studiata proprio per riflettere e amplificare il suono di un'orchestra posta in posizione nascosta nel ballatoio al di sopra del primo livello.


Questa Volta è in effetti un'autentica sfida ingegneristica, in quanto, oltre alla sua struttura a doppio livello, il livello superiore si compone di una finta Volta sospesa ad un'altra, fissata al tetto tramite tiranti in legno e superbamente affrescata da Girolamo Starace, a nascondere la complessità tecnica della sua realizzazione.


Girate le spalle alla statua della Maestà Regia e proseguendo verso il vestibolo superiore, l'occhio si perde verso il suo meraviglioso intreccio di archi, esaltato dagli abili giochi cromatici e dall'intensa illuminazione proveniente dalle 4 ampie vetrate poste agli angoli del vestibolo.




Da questo punto è possibile cogliere un'ultima angolazione dello Scalone d'Onore, quella più panoramica, che ne lascia ben apprezzare tutta la magnificenza.



Un spettacolo mozzafiato utilizzato come cornice di importanti cerimonie, come il  G7 del 1994, nonchè come scenografia di meravigliosi documentari e film, fra i quali si ricordano il 1° episodio della Nuova Saga di Star Wars, diretto da George Lucas, e Angeli e Demoni, diretto da Ron Howard e basato sul best-seller di Dan Brown.

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