"RUNNING nella Reggia di Caserta ...& biking & walking" augura a tutti per questo 2019 una BUONA BEFANA, con l'idea di un altra simpatica iniziativa che speriamo possa approdare presto anche nella nostra città!
Con la primavera e il caldo cominciano ad apparire queste misteriose colonne verticali di insetti. Si tratta in realtà di semplici MOSCERINI in fase riproduttiva i quali, estremamente leggeri e sensibili alle correnti d'aria, approfittano delle correnti ascensionali per alzarsi facilmente in sciami verticali all'interno dei quali i maschi si contendono le femmine; maschi dominanti al centro e gli altri in periferia, cercando di approfittare delle femmine in uscita. Una dinamica apparentemente casuale che è stata però oggetto di uno studio con modellazione digitale pubblicato su Nature Physics da parte dei ricercatori del COBBS, il quale ha dimostrato che non si tratta in realtà di caos bensì di pure "leggi di scala". Uno spettacolo curioso e ben visibile soprattutto intorno alla Peschiera Grande che, se non fate attenzione a correre con la bocca chiusa, rischierà di farvi fare belle scorpacciate! 😉 SCOPRI altra FAUNA !
Eh sì! ...ecco un tipo di incontro che potrebbe non fare piacere a molti. Si tratta del Biacco o Biscia Nera , un animale dall'aspetto forse un po' ininquietante ma in realtà assolutamente innocuo. Appartenente alla famiglia dei Colubridi, è diffuso prevalentemente in Europa Meridionale e in qualche isola, fra cui Sardegna e Malta, ed è ovviamente presente in Italia e nel Parco della nostra Reggia, soprattutto nel Giardino Inglese, dove resta comunque un avvistamento abbastanza raro. L'appellativo di "biscia nera" si riferisce alla colorazione dominante del dorso, quella che risulta alla fine più visibile, mentre il termine "biacco" ha origini legate alla colorazione chiara giallo-verdastra del suo ventre. Nel Sud Italia, tuttavia, il Biacco si presenta prevalentemente melanico e quindi la sua colorazione è completamente nera. Ottimo arrampicatore e buon nuotatore, il Biacco si nutre di uova, nidiacei, altri rettili e piccoli mammiferi,
Nel godere del magnifico spettacolo d'acqua che allieta l'intero Parco, occorre ricordare che i 38 km di Acquedotto , realizzati con una pendenza di soli 0,5 millimetri per metro e con un salto intermedio di 19 metri per alimentare un Mulino ed una Ferriera (poi irrealizzata), hanno richiesto 16 anni di duro lavoro, con la costruzione di ben 3 ponti (per valicare le valli di Moiano , Durazzano e Maddaloni ), i l più importante dei quali è rappresentato dai " Ponti della Valle " di Maddaloni (ponte più lungo del suo tempo e attuale patrimonio dell'Unesco), e almeno 9 trafori , l'ultimo dei quali durato ben 3 anni , per portare l'acqua a sgorgare alle base del Torrione della Reggia di Caserta. Il tracciato dell'Acquedotto Carolino, che ha richiesto 2 anni di ricerche prima di individuare nelle Sorgenti del Fizzo ai piedi del Taburno acque adeguate allo scopo per purezza e portata e che si snoda attraverso monti e colline
Commenti
Posta un commento