La VERA CASA di VANVITELLI (#)


E' proprio il caso di parlarne...
A valle di una lunga battaglia promossa dallo storico Nando Astarita e supportata da tutti gli amanti della Reggia di Caserta (noi inclusi!), l' 8 Aprile 2019 venne finalmente annunciata dallo stesso Astarita la revisione della corretta locazione dell'abitazione a Caserta dell'illustre Architetto .

 

Luigi Vanvitelli, infatti, giunto a Caserta nella seconda metà del 1751, dopo un primo breve periodo passato presso l'Intendenza del Palazzo al Boschetto, si trasferì in affitto in una piccola ma carinissima abitazione, posizionata giusto di fianco alla Chiesetta di Sant'Elena in via Mazzocchi (nella zona ancora attualmente nota come Santella) e, stando alle cartine dell'epoca, piacevolmente affacciata verso l'attuale Flora (non esistendo ancora le abitazioni che sarebbero state successivamente realizzate a ridosso di quest'ultima).



Fino ad allora, la corretta individuazione della casa di Vanvitelli era stata sviata dall'applicazione di una targa errata posta sul cosiddetto Palazzo delle 4 Colonne in Corso Trieste.



Un falso nato nel lontano 1859, quando i politici dell'epoca, in occasione dell'inaugurazione della statua di Vanvitelli, vollero esibire come sua residenza una dimora migliore di quella effettiva.


Ma l'errore non ha bisogno di grandi prove a supporto, dato che Corso Trieste all'epoca dei fatti non esisteva neppure e fu inaugurato solo il 30 Maggio 1851, intitolandolo a Ferdinando II.

A dimostrazione della vera abitazione dell'Architetto, invece, bisogna considerare che negli ultimi anni della sua vita, Vanvitelli, malato di gotta e impossibilitato a camminare, aveva fatto aprire una piccola finestrella direttamente dalla sua casa sull'interno dell'adiacente chiesetta di Sant'Elena, in modo da poter sentire messa senza muoversi, così come scriveva al fratello Urbano (Prelato di professione) in una sua lettera del 7 Gennaio 1758:

Confina con la mia abitazione un oratorio di confraternita.
Vi sono due messe le feste e una il giorno di lavoro.
Qua ci vorrei fare un finestrino per sentircela ogni giorno, et a me,
che sono incomodato dei piedi, molto farebbe comodo.
Onde non so se ci occorre licenza da Roma.
Io avevo il comodo al Boschetto nella Cappelletta fin per le feste di precetto;
questo comodo ora mi manca e puotrei averlo aprendo un finestrino.
Se vi occorre permissione di Roma procurate averla;
se diversamente datemi istruzioni opportune acciò ne faccia pratica.
L'oratorio si chiama la Croce di Sant'Elena, stroppiato il nome in Santella,
ove tutto il quartiere vicino viene a sentirvi la messa.
Questo oratorio, come le altre prossime case e la mia abitazione ancora,
dovranno essere demolite sicché il privilegio sarebbe a tempo corto
e per la mia persona e famiglia tantum,
senza che mai il padrone diretto della casa vi debba privilegio alcuno.

Oggi a distanza di 160 anni, la correttezza storica è stata ripristinata e dal 26 Luglio 2019 il visitatore errante nei pressi della Flora può trovare una nuova targa a identificare quella che fù la vera abitazione del Vanvitelli.




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