CARDO o ...CARCIOFO SELVATICO (#)


Quante volte in Estate, correndo nel Parco, avrete esclamato " 'ste cazz' e palluccelle!", ritrovandovele attaccate alla tuta...

È il Cardo ...dal Latino "Carduus" e dal Greco "Ardis" che significa "strale", con chiaro riferimento alle sue punte aggrappanti.
E quelle "palluccelle" giungono immutate all'Inverno, come nella stupenda foto di testa della nostra amica Claudia ...per poi tornare a rinverdire e fiorire in Primavera, lasciando spazio infine a batuffoli lanugginosi destinati al trasporto dei semi per effetto del vento.


Quello che forse non tutti sanno è che il Cardo è anche noto come Carciofo Selvatico, essendo l'antenato di quello che oggi abbonda sulle nostre tavole, ottenuto da una "specializzazione" della pianta selvatica avviata più di 2000 anni fà dai Romani.
E, un'altra cosa che non tutti sanno, è che anche il Carciofo, se lasciato arrivare alla sua piena maturazione biologica (non quella alimentare), sboccia producendo grossi fiori viola del tutto simili a quelli del Cardo.



Come il suo discendente, anche il Cardo è commestibile (ma per la totalità del suo gambo) e, in passato, veniva utilizzato pure per la produzione di olio vegetale e carta e per la "cardatura" della lana.


Ne esistono diverse varietà coltivate; pregiato in cucina il Cardo Gobbo di Monferrato, ma anche altre varietà sottoposte a processo di "imbiancamento".
Famosi i cardi alla bagna càuda, ma anche in zuppa, risotto, minestra, frittata e torta dolce. 


Così come il Carciofo, anche il Cardo è caratterizzato da una fibrositá ottima per l'intestino e da proprietà rigenerative per il fegato e, ovviamente, non è commestibile solo per l'uomo! ...riuscite a immaginare quale volatile ne sia particolarmente ghiotto?
Alla prossima puntata!... 😉

(foto di testa C.Loschi)


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