TAXUS BACCATA (#)


Il Tasso è diffuso dal Nord Africa all'Europa Settentrionale fino al Caucaso ma è abbastanza raro, soprattutto in Italia, ed è una delle specie eccellenti che popolano il Giardino Inglese.


La ricchezza del suo fogliame ad aghi lo rende generalmente utilizzato in forma di siepi, ma appartiene in realtà all'ordine delle Conifere ed è quindi un albero sempreverde, come il magnifico esemplare che potete incontrare durante il vostro running al Bagno di Venere.


E in natura può raggiungere anche i 15-20 metri di altezza, con una struttura piramidale a base larga e rami ascendenti o pendenti orizzontalmente.


La sua crescita estremamente lenta fa sì che più spesso lo si incontri in forma di arbusto ma, se si ha la fortuna di incontrare un esemplare di grosse dimensioni, questo potrebbe superare anche i mille anni di età, come quelli della Foresta Monte Pisanu in Sardegna, dichiarata Monumento Naturale con esemplari pressoché millenari di 15 metri, o l'esemplare conosciuto come "Fortingall Yew" in Scozia, datato fra i 2000 e i 3000 anni, che ha quindi visto la nascita di Gesù, la caduta dell'Impero Romano, Re Artù ed anche Robin Hood prima di arrivare ai giorni nostri.


Il Tasso produce infiorescenze a grappolo (nota: esistono piante maschili e piante femminili separate, ma talvolta i due sessi possono convivere nella stessa pianta) da cui si originano delle specie di bacche rosse ma, a dispetto del suo nome, il "Taxus Baccata" non genera vere bacche bensì arilli, ovvero escrescenze carnose che rivestono il seme a partire dalla sua base.

E, a differenza di quello che in genere accade, la "bacca" è l'unica parte commestibile della pianta, mentre tutto il resto, sia rami che foglie che semi, è altamente tossico.
Il Tasso è infatti ricco di principi attivi che non svaniscono neppure con l'essicazione, quali la Tassina, l'Olio di Tasso, l'Efedrina e altri, con effetti gravi sul sistema gastroenterico, cardiocircolatorio, respiratorio ed anche epidermico.
I suoi derivati farmacologici possono avere effetto narcotico e paralizzante, ma sono anche utilizzati per trattamenti chemioterapici.

In antichità, la sua tossicità era utilizzata per preparare dardi avvelenati, come riportato anche da Plinio, da cui il suo nome derivante dal greco toxon, ovvero freccia.
La leggenda vuole che sia stata proprio una freccia di Tasso ad uccidere Re Riccardo Cuor Di Leone.

Ma le caratteristiche meccaniche di resistenza e flessibilità del suo legno (oggi utilizzato in genere solo come base per trofei di caccia) erano note fin dall'era primitiva anche per la preparazione di archi e, successivamente, balestre. La Mummia di Similaun rinvenuta sulla Alpi nel 1991 e risalente a 5000 anni fá, per gli amici Ötzi, è stata ritrovata con addosso proprio un arco di Tasso.


Ed è stato forse proprio il suo largo utilizzo in campo bellico a decretare in gran parte la scomparsa delle sue foreste.

Un albero quindi, simbolo di morte (conosciuto infatti anche come "albero della morte") ma anche di longevità, che si è inevitabilmente intrecciato nella nostra cultura e letteratura a partire dall'antico rito romano del Calderone di Ecate, Dea degl Inferi, in cui due tori agghindati con intrecci di Tasso venivano immolati per attirare gli spiriti infernali, per finire al Macbeth di Shakespeare, in cui le Streghe inglesi preparano un micidiale intingolo a base di talee di Tasso.

Una pianta affascinante e bellissima che si è conquistata anche un posto di rilievo nella delicata arte del Bonsai.


NOTA
La tossicità del Tasso non interessa gli Uccelli, che si nutrono delle sue bacche espellendo i semi ancora integri, permettendone così la riproduzione.


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