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FONTANA di EOLO ...2^ rampa (&)

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E' certamente uno degli scenari più belli dell'intero Parco Reale, la Fontana di Eolo : una grande opera architettonica per gli amanti dell'arte, una sfida avvincente per Ciclisti e Runners. Si tratta infatti della salita con la pendenza  più elevata di tutto il Parco (Scalinata al Torrione esclusa), capace di strappare un sospiro affannoso anche ai semplici pedoni! 😉 FONTANA di EOLO - 2^ rampa (video)   SCOPRI altro RUNNING !   

...ed anche TRIFOLIUM INCARNATUM (€)

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Meno comune del Trifoglio Bianco e del  Trifoglio Rosso è il Trifolium Incarnatum ( Crimson in Inglese, ovvero "rosso sangue"), il cui nome sta a sottolineare il suo colore rosso vivo, a distinguerlo dal Trifoglio Rosso che, a dispetto del suo nome, tende invece più al violetto. Nativo dell'Europa mediterranea, anche se meno comune, è comunque presente allo stato selvatico in tutta Italia. Nel nostro Parco, io l'ho scovato attraversando in corsa i prati a Sud del Bosco Vecchio. Sempre appartenente alla Famiglia delle Leguminose, è anch'esso coltivato come erba da foraggio e per l'arricchimento di Azoto dei terreni dedicati a coltura, il chè lo ha reso oramai diffuso in tutto il mondo. La forma più affusolata dei suoi fiori, simili a piccole spighe, il loro colore acceso e la loro maggiore altezza (dai 20 ai 50 cm) che li fa spuntare dall'erba circostante rendono la presenza del Trifoglio Incarnato un vero spettacolo sul mare verde! 😊 SCOP...

...ma anche TRIFOLIUM REPENS (€) )

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Molto simile al  Trifolium Pratense e altrettanto comune è il Trifolium Repens o Trifoglio Bianco o Trifoglio Ladino o Trifoglio Rampicante, appartenente anch'esso alla famiglia delle Leguminose (o Fabaceae) e originario dell'Europa, Nord Africa e Asia Occidentale, ma oramai diffuso in tutto il mondo e particolarmente in Nord America e Nuova Zelanda. Nel Trifoglio Bianco è particolarmente evidente la conformazione delle foglie che ha dato il nome all'intera Specie del Trifolium. Anch'esso è estremamente adattabile (richiede solo una adeguata presenza d'acqua) ed è molto resistente al freddo, ma lo si può trovare al massimo fino a 2000 metri di quota. E anch'esso è i n grado di fissare l'Azoto in Ammonio per arricchire il terreno e rappresenta  un'ottima erba da foraggio per i bovini, cosicché  viene utilizzato nel  ciclo di rotazione delle colture. In Cucina, oltre a regalarci profumatissimi infusi, il Trifoglio Bianco è un ottimo ingredi...

PICCHIO VERDE (&)

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Più grande del Picchio Rosso, il Picchio Verde è diffuso un po' in tutta Eurasia ed è un altro simpatico abitante del nostro Parco, che gli risulta congeniale in quanto predilige boschi intervallati da spazi aperti. Un avvistamento non facile in quanto di carattere molto schivo ma, a differenza degli altri picchi, al Picchio Verde capita di scendere a terra, fuori dalla boscaglia, a caccia di formiche e altri insetti (in effetti a me è capitato di vederlo raramente e quasi sempre da lontano, intento a rituffarsi nella fitta vegetazione). Se avete comunque la fortuna di incrociarlo nella vostra corsa, non potete sbagliarvi per la sua corporatura e per la sua particolare colorazione fra il verde e il giallo con la testa rossa. Su di lui esistono svariati miti e leggende che lo rendono molto diffuso anche in araldica . Una di queste ci viene riportata da Ovidio , secondo il quale il Picchio Verde era in origine un uomo affascinante di nome Pico , sposo del...

TRIFOLIUM PRATENSE (€)

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Il Trifolium Pratense o Trifoglio Rosso o Trifoglio Violetto è una pianta erbacea perenne, appartenente alla Famiglia delle Leguminose (o Fabaceae) e diffusissima dall'Europa alla Russia all'America. La si trova un po' ovunque, nelle zone incolte, nei campi, nei parchi, nei giardini ...quindi, indovinate un po', anche nel nostro Parco! 😊 Si tratta di una pianta estremamente adattabile, richiedendo solo una adeguata presenza d'acqua, e molto resistente anche al freddo, tant'è che la si può trovare fino a 2600 metri di quota. Una pianta fondamentale sia in Agricoltura che in Allevamento. Le sue radici sono infatti in grado di fissare l'Azoto in Ammonio che, disciolto nel suolo, è la principale fonte di Azoto per tutte le piante, fondamentale per la formazione delle proteine strutturali che costituiscono lo scheletro delle piante. Esso rappresenta inoltre per i bovini un'ottima erba da foraggio, che nei secoli passati veniva addirittura chiama...

FONTANA di DIANA e ATTEONE (&)

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Proseguendo ancora in salita nel crescendo di vivacità e maestosità della Via d'Acqua, sì giunge infine alla Cascata di Diana e Atteone , incastonata come un diamante nella vegetazione dei monti retrostanti ed evidentemente ispirata al culto di Diana, Dea della Caccia molto sentita nel territorio Casertano, da sempre ricco di boschi e selvaggina, dove era nota con l'appellativo di "Tifatina" e alla quale era consacrato un tempio sulle cui rovine sorse poi la Basilica di Sant'Angelo in Formis. La scena, opera di Paolo Persico, Pietro Solari e Angelo Brunelli, raffigura la Dea svestita e circondata da Ninfe mentre, dedita al suo bagno, scorge Atteone intento a spiare le sue nudità. La punizione per Atteone è severissima, raffigurato già nel mezzo di quella trasformazione che lo muterà in Cervo, mentre i suoi stessi cani gli si rivoltano contro, in procinto di sbranarlo. Un mito, quello di Atteone, proveniente dalla cultura Greca antica, secondo la q...

Correndo... - 08.07.2018 (€) )

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Qualche momento in corsa... 😊 Aperia - preparativi... Fontana di Eolo Galoppatoio   SCOPRI altro RUNNING !  

DESIGN PROFILO COLLINARE (&)

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Raramente ci si sofferma a riflettere sul fatto che la realizzazione del Parco Reale non ha richiesto solo il taglio di qualche albero ed una falciata di prato, bensì il disboscamento e il ri-livellamento totale di tutta l'area con il riporto di circa 10.000.000 m3 di terreno per creare la giusta pendenza alla "via d'acqua" progettata da Vanvitelli, come testimoniano i ponti di Ercole e Sala, costruiti sul livello originario. La stessa cascata del Torrione è stata ottenuta con imponenti mura di contenimento, riporto di materiale di riempimento e rimboschimento totale ...così come artificiale è tutto il paesaggio collinare del Giardino Inglese. Unico salvo, il Bosco Vecchio con la sua Castelluccia, costruita sulle rovine degli Acquaviva, più antiche della stessa Reggia. Un lavoro imponente lungo 3 km per un dislivello totale di circa 150 metri ...quelli su cui andremo a correre questo weekend!  😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA ! ;)

TALPA (&)

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Invisibile, ma chiaramente percepibile dagli affioramenti dei suoi intricati scavi sotterranei, la Talpa occupa un po' tutti i grandi prati del Parco.   Completamente adattata alla vita sotterranea, è quasi cieca ma munita sul muso di vibrisse (baffi sensoriali) utili al buio, di zampe conformate come piccoli badili e di un pelo morbido e vellutato adatto anche alla "retromarcia" in galleria. Per quanto combattuta come animale infestante a causa delle sue antiestetiche "dunette" e dei danni che le sue gallerie possono causare alle coltivazioni, la Talpa in realtà, nutrendosi dei tanti organismi sotterranei, contribuisce a mantenere sano il terreno. A me, poi, ...quelle dunette stanno dannatamente simpatiche!!!    PS: animaletto simpaticissimo, la Talpa si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel mondo dei giochi, delle favole, dei cartoni e dei fumetti.   SCOPRI altra FAUNA !

LECCIO (&)

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Il Leccio ( Quercus Ilex ) è un magnifico albero ad alto fusto diffusissimo nel Parco ed in particolare nel Bosco Vecchio , tanto da poter essere considerato di diritto il RE "VERDE" DELLA FORESTA! Si tratta di un sempreverde a foglie ovali lisce o dentate che produce quelle ghiande che sono fondamentali al sostentamento di tanta parte della vita del Bosco, a partire certamente dalla Ghiandaia ...e a finire con i RUNNERS, che possono godere della loro vista!    Non è un albero semplicemente diritto, ma disegna invece sagome curve che, pur avendo una crescita lenta, si snodano per 15-20 metri verso il cielo. In effetti, il Leccio ha una vita plurisecolare, arrivando generalmente a circa 300 anni, ma superandoli talvolta anche di molto; il " Leccio di Carlino " vicino Catania ha un'età stimata di 700 anni! L'età lo segna saggiamente, trasformando la sua corteccia liscia in un insieme di squame vagamente rettangolari separate da rughe profonde...

BAGNO DI VENERE e CRIPTOPORTICO (&)

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Entrando nel Bagno di Venere, si accede ad un ambiente surreale, volutamente ispirato agli antri della Sibilla Cumana e avanti di secoli rispetto a tante ambientazioni speleologiche dei moderni film d'azione o di videogiochi come Tomb Raider. Abilmente nascosto dalla fitta vegetazione che lo avvolge e dalla sua infossatura (appositamente creata) rispetto all'ambiente circostante, il Bagno è raggiungibile unicamente attraverso stretti cunicoli che svelano la sua meraviglia soltanto alla fine (video) . La luce che filtra attraverso il fogliame di  Allori ,  Lecci ed esemplari monumentali di  Taxus Baccata illumina le trasparenti acque di un piccolo lago nelle quali una incantevole Venere, realizzata in marmo di Carrara da Tommaso Solari, è rappresentata nell'atto di bagnarsi. Addentrandosi in questa misteriosa piccola valle incantata, accompagnati dal rumore delle cascatelle che alimentano il suo lago, lungo le pareti rocciose che la cingono si s...

La PIZZA MARGHERITA ...delizia Reale (@)

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Le origini della Pizza in senso generale sono antichissime e, in forma di semplice " pane appiattito ", sembrano risalire addirittura agli Etruschi (se non anche al  Neolitico ), mentre il suo nome deriverebbe dal Latino Pinsa , participio passato di " pinsere ", ovvero " schiacciare ". Ma la Pizza nella sua forma attuale è decisamente un piatto che si è andato a sviluppare fin dall'antichità nella cucina tipica Napoletana (un trattato sui cibi comunemente consumati a Napoli del rinomato cuoco nobiliare  Vincenzo Corrado ne testimonia l'esistenza almeno dal 1725), tanto che fuori del territorio Napoletano questa pietanza era praticamente sconosciuta e con il termine Pizza si indicavano per lo più le  torte dolci . Volendoci però concentrare su quella particolare variante di Pizza oggi nota col nome di Pizza Margherita , è credenza comune che essa debba la sua creazione alla visita a Napoli nel 1889 di...

PARROCCHETTO DAL COLLARE (&)

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Originario dell'India, ha stabilito svariate colonie un po' in tutta Italia. Da tempo una di queste colonie si è stabilita anche nel Parco della Reggia, dove si riesce ad incrociare soprattutto fra Giardino Inglese e Pineta. Anche in questo caso, la sua permanenza è favorita sia dall'abbondanza di cibo, sia dai grandi alberi che offrono abbondanti cavità naturali o abbandonate da Picchi, in cui il Parrocchetto nidifica. Tende a stare spesso in gruppetti, formando piccole squadriglie che sfrecciano in cielo, esibendo le loro lughe code. Un'avvistamento assolutamente avvincente durante il Running nel Parco!  😊 SCOPRI altra FAUNA !