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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

La FATICA (#)

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Anche se la Fatica, alla fine, si riduce sempre ad una percezione mentale, si può distinguere fra una Fatica Mentale vera e propria, legata allo stato psicologico e alla volontà del soggetto, ed una Fatica Fisica, legata invece all'utilizzo della struttura muscolare. Esistono poi svariati tipi di Fatica Fisica, le cui cause vanno dalla sopportazione del dolore (derivante da microtraumi causati da sforzi non commisurati all'allenamento) al calo di glicogeno, all'aumento di lattato, alla carenza di liquidi. Il risultato, comunque, alla fine è sempre quello ...un pesantissimo senso di spossatezza! Purtroppo non esiste allenamento valido senza Fatica e bisogna quindi imparare a metterla in conto. Ma la Fatica può essere un avversario molto più pericoloso del previsto. Può compromettere, infatti, la volontà di compiere a fondo il movimento, portando a limitare il sostegno e la spinta muscolare per gravare quindi maggiormente su ossatura, cartilagini e legamenti. Alter

FAUNA ITTICA (#)

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E poi c'è lo spettacolo dei pesci della Peschiera Grande e delle altre vasche ...CARPE GIGANTI, ma non solo. Per quanto popolate artificialmente, le vasche sono state infatti arricchite con numerose varietà di pesce e persino " gammarelli (gamberetti) a mangianza dei pesci ". Stando ad un report stilato a metà '800, vi si trovavano (e dovrebbero, almeno in parte, esserci ancora) anguille dai Regi Lagni granchi  da Sarno trote piccole da Piedimonte d’Alife trote grandi da Castel di Sangro carpe e tinche dai Regi Lagni, Piedimonte d’Alife e dal Lago di Agnano cefalotti dai Regi Lagni mallardi da Foggia Lo scopo era ovviamente quello di consentire pesca per diletto ai sovrani e riserva alinentare per la loro tavola, e a tal fine quella che venne successivamente soprannominata Peschiera Grande  (nella quale sembra che furono introdotte pure orate ,  spigole e   saraghi )  fu attrezzata con grandi reti, per le quali il sommo Architetto dovett

BARBAGIANNI ...il fantasma dell'aria (=)

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   Il Barbagianni è diffuso in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide e non c’è quindi da stupirsi nel vederlo dalle nostre parti o all’interno del nostro Parco, anche se, essendo le sue abitudini tipicamente notturne, non siamo abituati alla sua presenza. La sua classificazione con il nome scientifico di Tyto Alba , è relativamente recente (1761) e ha evidenziato la sua appartenenza ad una famiglia diversa da quella dei Gufi , ovvero alla nuova famiglia dei Titonidi . Prima di allora questa distinzione non esisteva e il Barbagianni veniva semplicemente indicato come Gufo Bianco per il suo chiarissimo piumaggio frontale e inferiore, definizione che è stata in un certo qual modo ripresa dalla sua classificazione scientifica, che ha derivato il suo nome dalla combinazione del Greco   τυτώ ( Gufo ) e dal Latino Alba ( bianco ). Il nome Barbagianni sembrerebbe invece derivare dal Latino Barba (peluria) e Gena (gote), con riferimento alle piccole piume sparse into

GEASTRUM FIMBRIATUM (#)

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Tornando al fantastico mondo dei funghi, ecco un altro curiosissimo abitante del nostro Parco che, con un po' di fortuna, potrete incontrare in estate-autunno se i passi della vostra corsa si spingeranno nel sottobosco.   Dal Greco "terra-stella" e dal Latino "frangiato" (o più semplicemente fungo "earthstar" in Inglese), allo stadio maturo potrà apparirvi come un fiorellino di 4-5 centimetri, mentre allo stadio di ovulo si presenta con una forma perfettamente sferica.     L'ovulo si schiude a formare una stella da 5 a 9 punte, con una pallina membranosa al centro forata nella sommità ...un piccolo "saccottino" ripieno di spore. Il piccolo fungo attende paziente la pioggia (o qualsiasi altro disturbo) affinché le goccie colpiscano il suo "saccottino" e sparino le sue spore tutt'intorno nella aria. Un incontro entusiasmante! 😊 SCOPRI altra FLORA !

GIARDINO all' INGLESE (#)

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Pur provenendo dallo spettacolo crescente delle maestose Fontane vanvitelliane, arrivando alla Cascata di Diana ed entrando nel Giardino alla sua destra, ancora si rimane ammutoliti. In linea con le ambizioni di tutta la Reggia , il magnifico Giardino Inglese fu realizzato per volontà della Regina Maria Carolina allo scopo di eccellere nel Mondo e, in particolare, di competere con il Petit Trianon di Versailles, voluto dalla sorella Maria Antonietta di Francia. L'opera, avviata nel 1785 e caratterizzata da un apparente disordine perfettamente armonizzato, fu in questo caso ideata dal figlio Carlo di Luigi Vanvitelli insieme al botanico John Andrew Grapher in questa zona adiacente alla Cascata di Diana , la cui esposizione si adattava bene alla coltivazione di specie esotiche. Qui furono introdotte infatti numerosissime piante straniere, fra cui magnifici esemplari di Cinnamomum Canphora , Taxus Baccata , Cedrus Libani e la prima Camelia Europea attecchit

BOSCO VECCHIO - Ruscelletto (#)

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E poi c'è questo largo del Ruscelletto nel Bosco Vecchio ...un luogo in cui è assolutamente piacevole fermarsi per alzare gli occhi e tirare un respiro profondo...     SCOPRI altro RUNNING !  

RESPIRAZIONE e GRASSI... (#)

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In attesa della corsa domenicale nel nostro Parco, vale sempre la pena dedicarsi agli approfondimenti tecnici come questo. Ognuno, infatti, cura la respirazione come più preferisce e, di sicuro, è a conoscenza della sua importanza nella corsa ...ma, certo, questa importanza acquista ben altro risalto quando si riflette sul fatto che l' 80% dei grassi bruciati viene smaltito proprio dai polmoni! Il grasso , infatti, non si tramuta miracolosamente in energia , dato che, in base alla base alla famosa Legge della Relatività di Einstein E=mc2 , la sua trasformazione in energia comporterebbe l'equivalente di una esplosione nucleare ! Come invece accade più spesso in natura, il grasso si trasforma e si sposta, uscendo semplicemente dal nostro corpo. Più esattamente, una ricerca pubblicata sul British Medical Journal indica che il grasso corporeo si trasforma principalmente in Acqua H2O e Anidride Carbonica CO2. Per la precisione, meno del 20% del grasso si trasforma in

GREEN DESIGN (#)

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Un termine che va molto di moda al giorno d'oggi e nel quale, ancora una volta, Vanvitelli è stato grande Maestro. Non tanto per il progetto di dettaglio delle singole aiuole quanto per il progetto generale del "verde", mirato anche in questo caso ad un grandioso effetto scenico. Il Parco, pur essendo tutt'altro che piccolo (misura cmq 120 ettari), è composto da una parte pressoché quadrata adiacente al Palazzo larga però meno di 1km quadrato (circa 5 minuti di c orsa per lato, tanto per intenderci), dalla quale si inerpica un "budello" lungo all'incirca altri 2km ma largo appena 100 metri. Lo stesso Giardino Inglese è lungo circa 1km, ma la sua larghezza è di appena 300 metri. Eppure, percorrendo il Parco in lungo e in largo, non si riesce ad avere alcuna percezione dei suoi confini. Vanvitelli gioca col "vedo - non vedo", usa "mura verdi" (sapientemente composte dal figlio Carlo mediante piante ad alto e medio fusto unite a

TO-TO-TO-TO-TOC... PICCHIO ROSSO MAGGIORE (#)

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Correndo nel Parco, specialmente nel Bosco vecchio, non è raro sentire questo martellamento lontano... Non lo vedete ma è lui, il Picchio Rosso Maggiore, intento a costruire quella che sarà una casa per sé e per tante altre Specie che la abiteranno dopo di lui. Il suo areale va dall'Eurasia al Nord Africa, ovunque si trovino boschi adatti alla sua sopravvivenza, basata su di una dieta molto varia, grazie alla sua capacita di estrarre semi dalle pigne e larve di insetti dal legno, pur non disdegnando uova e nidiacei di altri uccelli. E nel suo areale, il Picchio Rosso Maggiore è quello con la frequenza di battito più elevata ...fino a 16 battiti/secondo, che effettua in sequenze ripetute di circa 1 secondo! Ma non "picchia" solo per mangiare o scavare il nido; i suoi battiti, infatti, sono usati anche per delimitare il suo territorio o per comunicare con la sua  compagna e con i suoi piccoli. Insomma, ogni tanto ricordate di togliere le cuffie e sentire solo

IRIS - Il Fiore Reale (#)

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L'Iris, noto anche come "Giaggiolo", è un'altra pianta dalle magnifiche fioriture che arricchisce il sottobosco del nostro Parco, ma anche qualche angolo del Giardino Inglese . Ne esistono innumerevoli specie e sottospecie dai profumi più o meno accentuati e dalle colorazioni più disparate. Il suo nome infatti deriva dal greco "iris" che significa "arcobaleno". Una caratteristica spiccata nelle varietà del Giardino Inglese , ma non particolarmente evidente in quella diffusa nel sottobosco del nostro Parco, i cui fiori sono estremamente pallidi, per lo più giallini o bianchi con leggerissime venature giallo-violacee. Ma il suo fogliame lungo e persistente rende la sua presenza nel sottobosco, a cui si adatta perfettamente, assolutamente magica. Per la struttura svolazzante dei suoi petali, in Cina la varietà viola lì diffusa è nota anche come "farfalla viola". Dal fiore si origina una sorta di grosso fagiolo contenente

BAGNO DI VENERE e CRIPTOPORTICO (#)

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Entrando nel Bagno di Venere, si accede ad un ambiente surreale, volutamente ispirato agli antri della Sibilla Cumana e avanti di secoli rispetto a tante ambientazioni speleologiche dei moderni film d'azione o di videogiochi come Tomb Raider. Abilmente nascosto dalla fitta vegetazione che lo avvolge e dalla sua infossatura (appositamente creata) rispetto all'ambiente circostante, il Bagno è raggiungibile unicamente attraverso stretti cunicoli che svelano la sua meraviglia soltanto alla fine (video) . La luce che filtra attraverso il fogliame di  Allori ,  Lecci ed esemplari monumentali di  Taxus Baccata illumina le trasparenti acque di un piccolo lago nelle quali una incantevole Venere, realizzata in marmo di Carrara da Tommaso Solari, è rappresentata nell'atto di bagnarsi. Addentrandosi in questa misteriosa piccola valle incantata, accompagnati dal rumore delle cascatelle che alimentano il suo lago, lungo le pareti rocciose che la cingono si sco

Preparazione-corsa-rientro - 04.02.2018 (#)

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La vita è fatta di attimi di felicità ...bisogna abituarsi a viverli in CORSA! 😊   SCOPRI altro RUNNING !  

AC/DC - Highway To Hell (=)

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Qualche giorno fà, abbiamo chiuso l'articolo su Rob Pope  con un suo video che lanciava questo fantastico brano di grande carica degli AC/DC  ...mi sembra giusto riprenderlo per la nostra PLAY LIST! 😊 Highway To Hell è il singolo estratto dal 6° Album omonimo della Band, eredità musicale del cantante Bon Scott , pubblicato nel 1979, solo 1 anno prima della sua morte. L'Album ha venduto 1 milione di copie nel solo 1° anno e 15 milioni a tutt'oggi, classificandosi per la rivista Rolling Stones al 200° posto fra i 500 più grandi Album di tutti i tempi! LET'S RUN ! 😉 AC/DC - Highway to Hell SCOPRI altra PLAY LIST !