FUNGO DELL'INCHIOSTRO (%)
Correndo nei viali del Bosco Vecchio, soprattutto in quelli sterrati e più nascosti, c'è un altro curioso incontro che potrebbe capitare, ed è quello con il meraviglioso Fungo dell'Inchiostro o Coprinus Picaceus, grande e particolarissimo con il suo meraviglioso cappello scuro maculato di placche bianche, residui del suo velo iniziale.
Il Coprinus Picaceus è in effetti il più grande e più bel fungo del genere Coprinus e, prediligendo i boschi di latifoglie, trova un ambiente congeniale nel nostro Bosco Vecchio, dove la sua rapida crescita contribuisce ad alimentarne l'atmosfera magica.
Le origini del suo nome scientifico sono molto curiose, infatti il termine Coprinus deriva dal Greco kòpros=sterco, ad indicare la predilezione di questa specie per terreni grassi e ben concimati, mentre il termine Picaceus non ha a che fare con Pikachu (come qualcuno potrebbe pensare) ma con la Pica Pica, ovvero la Gazza in Latino, ad indicare la similitudine cromatica fra questo volatile e il cappello di tale fungo.
Il suo nome comune invece, così come per i suoi cugini prossimi Coprinus Comatus e Coprinus Atramentarius, deriva dalla sua caratteristica deliquescenza allo stadio maturo (o poco dopo la raccolta), la quale origina una sorta di inchiostro nero usato fin dall'antichità per la scrittura.
A differenza dei suoi cugini, però, ricercati per il loro pregiato aroma (soprattutto il Coprinus Comatus), il Coprinus Picaeus non ha un sapore gradevole e non è commestibile, anzi, la sua assunzione combinata con alcolici potrebbe comportare problemi cardiovascolari noti come sindrome coprinica.
Un sorprendente abitante dei boschi che ha contribuito attivamente a fare la nostra Storia, tramandando le nostre conoscenze scritte per migliaia e migliaia di anni.
Ma attenti a non agitarlo troppo, perché è tanto grande quanto fragile!
BUON RUNNING! 😉
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