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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

MERLO (#)

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È un'altra grande compagnia di tutte le uscite nel nostro Parco, dove è molto diffuso come un po' in tutta Europa e nell'estremo Nord Africa, ma anche Canarie e Azzorre. E, proprio come nel nostro Parco, si tratta di un uccello per lo più stanziale che migra solo per svernare dalle regioni più fredde. Il Merlo maschio è inconfondibile per la sua livrea nera con becco e contorno occhi di un giallo-arancio vivace, mentre la femmina è di colore più mimetico bruno scuro, leggermente più chiaro e striato sulla gola. Ma può esistere anche qualche esemplare albino. È originario dei boschi ma, essendo onnivoro, si è ben adattato a qualsiasi tipo di ambiente. A differenza, però, degli esemplari urbani, che tollerano molto bene la presenza umana, quelli selvaggi si dimostrano invece estremamente schivi. È generalmente monogamo, ma non mancano casi di "scapoli a vita". Vita che dura in media 3 anni, ma che per un esemplare in Germania è arrivata qu

TETTI ...un mondo nascosto (#)

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Qualche volta ne abbiamo sentito parlare a proposito di eventi poco felici (crolli, infiltrazioni, incendi...), ma raramente ci saremo soffermati a riflettere sul mondo che si cela al di sopra delle stanze reali, ovvero al di sopra e al di sotto di quelle tegole. Un mondo di tegole che costò non pochi grattacapi a Vanvitelli che, a seguito della partenza di Re Carlo per l'incoronazione in Spagna e del calato interesse verso la realizzazione della nuova Reggia di Caserta, nel 1767 si vide costretto a sospenderne i lavori per mancanza di fondi, potendoli riprendere poi solo nel 1771, nonostante le sue pressioni per evidenziare il grave rischio di danni alle volte e di conseguenti maggiori spese. E veramente di un MONDO si tratta! ...con un perimetro maggiore di 1 km (come il Palazzo stesso), una superficie di circa 30.000m2 (3 campi da calcio!) ed un numero di tegole dell'ordine delle 300.000, i tetti della Reggia di Caserta rappresentano un pianeta tutto da esplora

CAFFE', CORSA e REGGIA... (@)

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Molti Runners sono soliti gustare un caffè prima di una sessione di corsa, ma conosciamo veramente tutto quello che c'è da sapere su questa deliziosa bevanda? Anzitutto il Caffè, dall'Arabo  qahwa  e dal Turco  kahve  ovvero "bevanda eccitante", è originario dell'Etiopia, dove nasce in foreste naturali su piccoli alberi in forma di bacche che, per quanto irregolari, restano ad oggi la miglior qualità di caffè in assoluto, la Coffea Arabica. Secondo la leggenda, un pastore etiope, vedendo di notte le sue capre particolarmente attive dopo aver mangiato di giorno bacche di Caffè, decise di provare a ricavarne un infuso, tostando e macinando quelle stesse bacche. Ebbe così inizio una storia che sarebbe arrivata fino ai giorni nostri, diffondendosi nella quotidianità di ogni parte del Globo. La principale caratteristica del Caffè è la caffeina , alla quale sono legati molti effetti sull'organismo. La caffeina incentiva infatti il consumo di grasso per

CARDELLINO (#)

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Ebbene si, è proprio lui ...il Cardellino ! Granivoro in generale, ha una vera passione per i semi del Cardo ...da cui il suo nome. Diffuso un po' in tutta Eurasia e Nord Africa, nel Sud Italia è stanziale (...così come nel nostro Parco!), mentre nel Nord Italia si comporta da migratore a corto raggio, scendendo al Sud per l'Inverno. Sebbene vispo e dai colori vivaci, il suo avvistamento in corsa non è semplice, essendo abbastanza piccolo (è un passeriforme) e un po' schivo. Il suo bell'aspetto unito al suo canto melodioso (appartiene alla famiglia dei Fringillidi ) ne hanno fatto, per sua sfortuna, un animale da compagnia (il Cardellino, in realtà, mal tollera la cattività: metà di essi perisce nei primi giorni, mentre un'altra metà non supera le prime 2 mute e solo 1 quarto si rassegna alla gabbia, mantenendo però il timore per la presenza dell'uomo). Secondo la mitologia greca, come riportato da Ovidio , il Cardellino sarebbe una delle

CARDO o ...CARCIOFO SELVATICO (#)

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Quante volte in Estate, correndo nel Parco, avrete esclamato " 'ste cazz' e palluccelle!", ritrovandovele attaccate alla tuta... È il Cardo ...dal Latino "Carduus" e dal Greco "Ardis" che significa "strale", con chiaro riferimento alle sue punte aggrappanti. E quelle "palluccelle" giungono immutate all'Inverno, come nella stupenda foto di testa della nostra amica Claudia ...per poi tornare a rinverdire e fiorire in Primavera, lasciando spazio infine a batuffoli lanugginosi destinati al trasporto dei semi per effetto del vento. Quello che forse non tutti sanno è che il Cardo è anche noto come Carciofo Selvatico , essendo l'antenato di quello che oggi abbonda sulle nostre tavole, ottenuto da una "specializzazione" della pianta selvatica avviata più di 2000 anni fà dai Romani. E, un'altra cosa che non tutti sanno, è che anche il Carciofo, se lasciato arrivare alla sua piena maturazione biolo

Sala del TRONO (@)

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Ricchissima di dorature, la Sala del Trono è certo la più imponente del Palazzo Reale, lunga più di 40 metri (mezzo campo da calcio!) e illuminata da ben 6 finestre. I suoi interni sono stati realizzati su progetto di Antonio De Simone, subentrato a Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi) nella direzione dei lavori di completamento della Reggia, per la quale ha curato anche la decorazione delle Sale di Marte e Astrea. La sua realizzazione, che richiese un lungo progetto con numerose modifiche, iniziò solo nel 1811 sotto il governo Gioacchino Murat e proseguì per più di 30 anni (passando per le mani di altri due architetti) fino al 1845, anno in cui fù completata in occasione Congresso delle Scienze voluto da Re Ferdinando II, di cui si riporta iscrizione sui lati brevi del soffitto. I lati lunghi sono decorati da pilastri corinzi dorati, mentre i lati brevi presentano bassorilievi anch'essi dorati raffiguranti la Fama (il progetto originario prevedeva anche il Re abbigliato

Il PARADISO dopo la SCALATA... - 2.4.2018 (#)

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Perchè, dopo tanta fatica, corpo e spirito meritano il giusto riposo... 😊   SCOPRI altro RUNNING !  

Gianni Togni - Luna (%)

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Ho riscoperto questo brano alla radio mentre correvo nel Parco e, si ...credo valga davvero l'inserimento nella nostra Play List. Perché la corsa, almeno per me, è fatta soprattutto di sogni e ricordi e questo brano li fonde meravigliosamente entrambi. Il singolo Luna , estratto dall'album   " ...e in quel momento, entrando in un teatro vuoto, un pomeriggio vestito di bianco, mi tolgo la giacca, accendo le luci e sul palco m'invento... " (si, è il titolo!) è proprio il brano che, nell'estate del 1980, segna l'inizio del grande successo per Gianni Togni , che all'epoca era già uscito con un primo album ma che faceva ancora da supporter ai concerti dei Pooh. La sua vena creativa proseguirà con successo per tutti gli anni '80 ed anche '90, per arrivare persino ad un ultimo album nel 2006, ma quel suo primo singolo conserva qualcosa di magico fra le sue note che lo rende inattaccabile di fronte allo scorrere del tempo. CURIOSITÀ: il brano

CORRI FORREST, CORRI ! (@)

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Eh si, perché nell’immaginario collettivo di tutti i Runner c’è lui …FORREST GUMP! Soprattutto quando la mattina, dopo l’ “ossidazione” notturna, le gambe stentano a scrostarsi ma, dopo i primi chilometri, sopraggiunge alla fine quel momento in cui tutto comincia a carburare e puoi finalmente cominciare a darci dentro e a spingere. O quando parti per un lungo di quelli che non vorresti fermarti più, vorresti solo andare avanti e avanti e avanti …fino a quando sei “un po’ stanchino!” Un grande film del 1994, con un grande personaggio nato dalla sceneggiatura di Eric Roth (tratto dall'omonimo romanzo di Winston Groom) per la Regia di Robert Zemeckis e interpretato da un magistrale Tom Hanks, Oscar come miglior Attore Protagonista ...1 dei ben 6 Oscar che il film ha conquistato! Una storia ricca di divertimento, amore e passione, basata su una impressionante serie di colpi di fortuna, ma anche sullo spirito sincero di Forrest che, nella sua ingenuità, riesce a

Il saggio GUFO... (#)

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Anche la notte ha il suo Re dell'aria e, ovviamente, in una Reggia una tale Maestà non poteva mancare ...il Gufo . Il Gufo Comune ( Asio Otus ), caratteristico per il suo piumaggio che esalta occhi e "orecchie" (da cui il suo nome inglese " Long Eared Owl "), è in effetti anche un abitante della vicina Oasi WWF di San Silvestro , quindi la sua presenza nel Parco della Reggia non deve assolutamente stupire sebbene, trattandosi di un animale notturno, solo un caso fortuito potrebbe consentirvi di incontrarlo di giorno, così come è capitato a me qualche anno fa, correndo all'interno del boschetto che costeggia la lunga Via d'Acqua . Il Parco, d'altronde, offre un terreno di caccia estremamente ricco per la dieta del Gufo, basata su topi, talpe, pipistrelli, uccelli e simili, rispetto ai quali il Gufo si presenta come un predatore terrificante, potendo raggiungere una lunghezza di 40 cm per una apertura alare di 1 metro ed essendo dotato di un

L' EUCALYPTUS del Comandante Cook (#)

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(contribution by Pio Forlani on 5.8.2018) Parlando di Specie importate dall'Australia, ve n'è una all'interno del Giardino Inglese che merita una particolare nota, ovvero l' Eucalyptus . Come ci spiega l'amico Pio Forlani, infatti, " Nel 1792, per la 1^ volta in Europa, veniva piantato da Johann Andreas Graepher nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta, su direttiva di Sir Joseph Banks, Presidente della Royal Society, un   Eucalyptus Robusta   australiano, scoperto, nel primo giro del mondo del Capitano Cook, dallo stesso Joseph Banks, scienziato e botanico di bordo. Di quell’Eucalyptus si trova poi traccia tra le circa 550 essenze vegetali ed arboree, presenti nel Giardino  Inglese, elencate da Giovanni Graepher figlio, nel Viridarium da lui predisposto nel 1803. Dell’Eucalyptus piantato da J. A. Graepher riferiscono ancora, nel 1832, il grande Botanico tedesco Friedrich Dehnardt (1787-1870) e, nel 1835, John Claudius Loudon, Botanico