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Visualizzazione dei post con l'etichetta REGGIA CASERTA PARCO

CENTAURO (#)

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Un'altra immagine che si incontra facilmente, correndo nella zona Sud del Bosco Vecchio ,  è quella del Centauro cavalcato da Amore . Come per la statua di  Marsia , anche in questo caso, si tratta della replica (ad eccezione delle ali di Amore , non realizzate o forse sapientemente rimosse a seguito di una rottura) di una copia romana (conservata al Louvre ) di un motivo originale ellenistico. Un'opera con ogni probabilità appartenente al pre-esistente Giardino degli Acquaviva. La statua è curiosamente rivolta di spalle rispetto alla strada, come in una analoga raffigurazione del Perrier del XVII secolo. Una raffigurazione, bellissima anche di fronte, particolarmente cara a tutti i RUNNER! 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

PIRAMIDE OCCULTA (€)

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Correndo per il Giardino Inglese potrà capitarvi di trovare, in zone non molto in vista ma nemmeno troppo nascoste, svariate costruzioni che non sembrano avere molto a che fare con lo stile della Reggia. La Piramide è una di queste e deve la sua presenza alla Regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV e adepta della Massoneria, che volle occultare nel suo Giardino Inglese un "percorso di iniziazione" di cui la Piramide fa appunto parte ...o, forse, lo stesso Giardino Inglese fu realizzato proprio allo scopo di occultare tale percorso... Ne avete già scoperte altre? 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

IL MAGNIFICO SCROSCIO DELLE CASCATELLE (#)

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Accompagnano l'ultimo chilometro dalla Fontana di Eolo alla grande Cascata di Diana, rallegrando lo sguardo del visitatore con il loro vivace sciabordio. Anche per le Cascatelle, nulla è lasciato al caso ed il loro effetto è stato sapientemente studiato a tavolino da Vanvitelli. Il bordo di contenimento di ogni singola vasca non è infatti semplicemente curvo ma ha invece una sezione quasi ad "S", caratterizzata da una convessità iniziale che invita la formazione di un onda destinata ad infrangersi contro le sue "squame" per dividersi in tanti rivoletti, accelerati dall'inflessione del suo bordino finale e proiettati infine nella vasca sottostante. Un espediente volutamente studiato da Vanvitelli...  "... affinché l’acqua saltelli e faccia spuma bianca " Un grande risultato di movimento che anima l'intera architettura vanvitelliana! 😊 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

La FONTANINA di "Maria Carolina" (%)

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Eccoci in un altro posto ben noto ai Runner del nostro Parco , soprattutto a quelli che sono soliti allenarsi intorno alla Peschiera Grande o nel piccolo circuito del Galoppatoio . In realtà, quello indicato nel titolo non è il nome ufficiale di questa fontanina (che non credo neppure esista), ma è il nome con cui viene indicata da molti locali, nel tentativo di identificarla con una figura Borbonica d'eccellenza. Tuttavia, come per tante altre statue del Bosco Vecchio , anche questa mostra una fattura ed uno stile che rimandano a tempi ancor più lontani della Reggia stessa, ovvero al pre-esistente Giardino degli Acquaviva , antichi Signori di Caserta. Per la fontanina invece, come anche per la Fontanina dell'Angioletto , è difficile dire se questa esistesse già al tempo degli Acquaviva o se sia stata realizzata da Vanvitelli una volta portata la sua Via d'Acqua a Caserta , recuperando l'antica statuetta per sua decorazione. In ogni caso, considerato che

GIARDINO ALL’ITALIANA (€)

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Il Giardino all’Italiana , così detto per la sua organizzazione regolare e squadrata, si sviluppa per una lunghezza di 3 km su una superficie di circa 100 ettari. Si tratta di un’area certo considerevole, ma non moltissimo rispetto ad altre residenze reali europee, quale ad esempio la Reggia di Versailles. A dispetto della sua dimensione contenuta, tuttavia, il Verde del Parco e i suoi orizzonti collinari giocano con l’occhio del visitatore trasmettendo ovunque la sensazione di un territorio sconfinato. L’accesso al Giardino all'Italiana si apre su di un grande " Parterre ", costituito da un immenso prato di grande effetto scenico, adattamento del figlio Carlo di Vanvitelli, il quale, a causa delle difficoltà gestionali subentrate alla partenza di Carlo III intanto incoronato Re di Spagna, dovette rinunciare a svariate fontane previste dal padre in quest’area del Parco. Il Parterre che si estende dalla Reggia si chiude su 3 versanti: a Nord è

MARSIA (€)

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Correndo nel Bosco Vecchio, vicino alla Castelluccia, si incontra questo magnifico angolo di natura con una raffigurazione marmorea, però, non proprio allegra. La statua riproduce un motivo di età ellenistica, copiato anche in epoca romana e conservato al Louvre e ai Musei Capitolini. Si tratta del "sileno" Marsia, una divinità minore dei boschi che, impossessatasi di un flauto gettato da Atena, aveva peccato di presunzione raggiungendo una bravura tale da fargli sfida re Apollo in una gara musicale ...che perderà a seguito di un furbo stratagemma del Dio che, dopo aver chiuso in parità i primi incontri, lo sfiderà ad una gara contemporanea di musica e canto, impossibile per Marsia con il suo flauto. INDOVINELLO Nella raffigurazione MARSIA è legato in attesa della sua pena ...Quale sarà? 😉 SOLUZIONE A quell'epoca non si andava troppo per il sottile e sfidare una Divinità non era cosa da poco, per cui richiedeva una pena ben più che capitale ...richiedeva u

GIARDINO all' INGLESE (€)

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Pur provenendo dallo spettacolo crescente delle maestose Fontane vanvitelliane, arrivando alla Cascata di Diana ed entrando nel Giardino alla sua destra, ancora si rimane ammutoliti. In linea con le ambizioni di tutta la Reggia , il magnifico Giardino Inglese fu realizzato per volontà della Regina Maria Carolina allo scopo di eccellere nel Mondo e, in particolare, di competere con il Petit Trianon di Versailles, voluto dalla sorella Maria Antonietta di Francia. L'opera, avviata nel 1785 e caratterizzata da un apparente disordine perfettamente armonizzato, fu in questo caso ideata dal figlio Carlo di Luigi Vanvitelli insieme al botanico John Andrew Grapher in questa zona adiacente alla Cascata di Diana , la cui esposizione si adattava bene alla coltivazione di specie esotiche. Qui furono introdotte infatti numerosissime piante straniere, fra cui magnifici esemplari di Cinnamomum Canphora , Taxus Baccata , Cedrus Libani e la prima Camelia Europea attecchit

Il PONTE DI DURAZZANO ...quel monumento ignoto (€)

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Si tratta del 2° ponte che, partendo dalle Sorgenti del Fizzo , si incontra procedendo lungo il percorso dell' Acquedotto Carolino verso la Reggia di Caserta. 2° per sequenza, ma anche per dimensione, sviluppandosi per una lunghezza di 60 metri ed una altezza massima di 16 metri, con una struttura a 4 archi che poggiano su fondazioni a pianta esagonale a spigoli orientati secondo la direzione del torrente. Il Ponte di Durazzano , inaugurato il 30 Aprile 1760, prende il nome, appunto, dalla Valle di Durazzano , che "taglia" scavalcando il torrente  Maiorano o Martorano , ma è conosciuto anche come Ponte Taglione o Ponte Tagliola . La Gola di Tagliola che esso attraversa è costituita da un lembo di Tufo attribuito al Vulcano di Roccamonfina , noto come Tufo del Torrione , in quanto utilizzato nel IX secolo per costruire l'imponente Torrione di Caserta Vecchia . Oltre a rappresentare un importante momento di "prova", prima della più imponente real

ACQUEDOTTO CAROLINO (€)

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Nel godere del magnifico spettacolo d'acqua che allieta l'intero Parco, occorre ricordare che i  38 km  di  Acquedotto , realizzati con una pendenza di soli  0,5 millimetri per metro  e con un salto intermedio di 19 metri per alimentare un  Mulino  ed una  Ferriera  (poi irrealizzata), hanno richiesto  16 anni  di duro lavoro, con la costruzione di ben  3 ponti  (per valicare le valli di  Moiano ,  Durazzano  e  Maddaloni ), i l più importante dei quali è rappresentato dai " Ponti della Valle " di  Maddaloni  (ponte più lungo del suo tempo e attuale patrimonio dell'Unesco),   e almeno  9 trafori , l'ultimo dei quali durato ben 3 anni ,  per portare l'acqua a sgorgare alle base del  Torrione  della  Reggia di Caserta.  Il tracciato dell'Acquedotto Carolino, che ha richiesto 2 anni di ricerche prima di individuare nelle Sorgenti del Fizzo ai piedi del Taburno acque adeguate allo scopo per purezza e portata e  che si snoda attraverso monti e colline

CAPPELLETTA NEOGOTICA... (€)

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...o forse un piccolo sepolcro, come potrebbe far pensare il viale di Cipressi che ivi conduce, all'interno del Giardino Inglese.   È un'altra delle tappe, non troppo nascoste, facenti parte del "percorso iniziatico" della Massoneria voluto dalla Regina Maria Carolina. Su di essa, l'occhio esperto distingue ancora la Chiave e la Spada , incrociate a schiusura e difesa del "sapere occulto". Un luogo misterioso e delizioso al tempo stesso. Un passaggio da inserire certamente nel pecorso di Running fine-settimanale. 😉 SCOPRI altra ARCHITETTURA !

FONTANA di DIANA e ATTEONE (€)

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Proseguendo ancora in salita nel crescendo di vivacità e maestosità della Via d'Acqua, sì giunge infine alla Cascata di Diana e Atteone , incastonata come un diamante nella vegetazione dei monti retrostanti ed evidentemente ispirata al culto di Diana, Dea della Caccia molto sentita nel territorio Casertano, da sempre ricco di boschi e selvaggina, dove era nota con l'appellativo di "Tifatina" e alla quale era consacrato un tempio sulle cui rovine sorse poi la Basilica di Sant'Angelo in Formis. La scena, opera di Paolo Persico, Pietro Solari e Angelo Brunelli, raffigura la Dea svestita e circondata da Ninfe mentre, dedita al suo bagno, scorge Atteone intento a spiare le sue nudità. La punizione per Atteone è severissima, raffigurato già nel mezzo di quella trasformazione che lo muterà in Cervo, mentre i suoi stessi cani gli si rivoltano contro, in procinto di sbranarlo. Un mito, quello di Atteone, proveniente dalla cultura Greca antica, secondo la q

GREEN DESIGN (€)

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Un termine che va molto di moda al giorno d'oggi e nel quale, ancora una volta, Vanvitelli è stato grande Maestro. Non tanto per il progetto di dettaglio delle singole aiuole quanto per il progetto generale del "verde", mirato anche in questo caso ad un grandioso effetto scenico. Il Parco, pur essendo tutt'altro che piccolo (misura cmq 120 ettari), è composto da una parte pressoché quadrata adiacente al Palazzo larga però meno di 1km quadrato (circa 5 minuti di c orsa per lato, tanto per intenderci), dalla quale si inerpica un "budello" lungo all'incirca altri 2km ma largo appena 100 metri. Lo stesso Giardino Inglese è lungo circa 1km, ma la sua larghezza è di appena 300 metri. Eppure, percorrendo il Parco in lungo e in largo, non si riesce ad avere alcuna percezione dei suoi confini. Vanvitelli gioca col "vedo - non vedo", usa "mura verdi" (sapientemente composte dal figlio Carlo mediante piante ad alto e medio fusto unite a

BAGNO DI VENERE e CRIPTOPORTICO (€)

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Entrando nel Bagno di Venere, si accede ad un ambiente surreale, volutamente ispirato agli antri della Sibilla Cumana e avanti di secoli rispetto a tante ambientazioni speleologiche dei moderni film d'azione o di videogiochi come Tomb Raider. Abilmente nascosto dalla fitta vegetazione che lo avvolge e dalla sua infossatura (appositamente creata) rispetto all'ambiente circostante, il Bagno è raggiungibile unicamente attraverso stretti cunicoli che svelano la sua meraviglia soltanto alla fine (video) . La luce che filtra attraverso il fogliame di  Allori ,  Lecci ed esemplari monumentali di  Taxus Baccata illumina le trasparenti acque di un piccolo lago nelle quali una incantevole Venere, realizzata in marmo di Carrara da Tommaso Solari, è rappresentata nell'atto di bagnarsi. Addentrandosi in questa misteriosa piccola valle incantata, accompagnati dal rumore delle cascatelle che alimentano il suo lago, lungo le pareti rocciose che la cingono si sco