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Visualizzazione dei post con l'etichetta REGGIA CASERTA FLORA

MAGICI CICLAMINI (&)

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Si incontrano facilmente nel Parco, soprattutto ai margini dei sentieri del Bosco Vecchio. Una esplosione di colore nel sottobosco... Il nome Ciclamino , o il suo nome scientifico Cyclamen ,   è relativamente recente, risalendo circa alla fine del 1600, ma questa pianta, appartenente alla Famiglia delle Primulaceae  e diffusa in tutto il Bacino Mediterraneo, era già ben nota agli antichi ed è stata descritta da Plinio il Vecchio che la indicava come Rapo , Tubero o Umbilico della Terra , mentre i Greci, ancora prima di lui, la chiamavano  Icthoyethoron e la utilizzavano come ingrediente per ammazzare i Pesci. Il Ciclamino, è infatti una pianta velenosa ma, per quanto non debba essere assolutamente utilizzato in  Cucina , le sue proprietà farmacologiche, concentrate prevalentemente nel suo grosso bulbo radicale, sono invece diffuse nella  Medicina Popolare , che ne fà uso come regolatore del flusso mestruale, antiparassitario intestinale, purgante ...

CICORIA SELVATICA (@)

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Fra le tante piante che popolano gli ampi prati del nostro Parco, c'è anche quest'ospite di insospettabile eccellenza per la bellezza dei suoi fiori e per l'utilità delle sue parti. Si tratta della Cicoria Selvatica , o Cichorium Intybus , una pianta erbacea perenne appartenente alla Famiglia delle Asteraceae e molto comune sia in Italia che nel resto del Mondo . Si sviluppa verticalmente con un andamento vagamente zigzagante fino ad una altezza di circa 60cm e con una rosetta di foglie basali più grandi alle quali seguono  foglie cauline più piccole distribuite lungo tutto il fusto . I suoi fiori sono di un magnifico celeste, con petali caratterizzati da una particolare dentellatura terminale e stami centrali che risaltano grazie alla loro colorazione azzurro scura. Il nome Cicoria  sembrerebbe derivare dal nome Egizio Kichorion (composto dai 2 termini Kio =io e Chorion =campo), ma forse anche dall'Arabo Chikouryeh o da...

GRIFOLA FRONDOSA (&)

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Un nome che ricorda molto Harry Potter , forse per la sua assonanza con il " Grifon d'Oro " e, in effetti, la Grifola Frondosa  è nota anche come Griffone (o Griffa ). Si tratta di un fungo enorme, che può raggiungere i 70 cm di larghezza, tipico dei Castagneti e diffuso in Giappone e in Italia sui rilievi Alpini e Appenninici. È abbastanza raro ma, se state facendo running nel nostro Parco, potete incontrarlo d'Estate nel Giardino Inglese , deviando un po' dal sentiero ed entrando nel Castagneto  (suo ambiente ideale) che delimita a Nord il Bagno di Venere , subito a valle della Fontanina del Pastore Antico . Uno spettacolo ...ma ottimo anche per il palato! La Grifola Frondosa (nota anche come  Gallina Dei Boschi per il suo particolare aspetto e per il suo delicato sapore) è infatti commestibile ed è ottima sia sott'olio che fritta. Ma la Grifola è anche ricca di proprietà officinali . Nota in Giappone con il nome di Maitake ("fung...

CASTAGNETO (Ippocastano) (€)

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Vi è, all'interno del Giardino Inglese , immediatamente a Nord del Bagno di Venere , in direzione della Fontanina del Pastore Antico , un piccolo Castagneto o, più propriamente, un piccolo boschetto di Ippocastani , piacevolmente affacciato, da un lato, verso i prati che discendono dal monte e, dall'altro, sulla stretta "gola" che conduce al Bagno stesso. L' Ippocastano o Aesculus Hippocastanum  è, infatti, un albero molto diffuso in Italia, ma il suo nome alternativo di Castagno d'India ne svela le origini orientali , particolarmente della regione del Caucaso , dalla quale è arrivato prima a Vienna nel 1591 e poi a Parigi nel 1615. Si tratta quindi di una pianta che, all'epoca dei Borbone , era ancora relativamente nuova e il cui inserimento fra le specie botaniche destinate a popolare il Giardino Inglese risulta più che giustificato. L' Ippocastano è peraltro un albero magnifico che può raggiungere i 30 metri di altezza, ...

SAMBUCO (@)

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(contribution by Pio Forlani on 6.5.2019) Si tratta di un genere di pianta che conta circa 12 specie presenti in forma di arbusti o piccoli alberelli e caratterizzate da rami con midollo molto grosso e leggero, adornate da piccoli fiorellini bianchi disposti a ombrello che danno origine a bacche nero-violacee ( S. nigra ) o rosse ( S. racemosa ). Nel Parco della nostra Reggia, si trova abbondante nei dintorni della Peschiera Grande , ma in effetti si tratta di una pianta molto diffusa (e, spesso, sottovalutata) nel territorio Casertano, come ci racconta il nostro amico Pio Forlani. "Troviamo il Sambuco, questa antichissima pianta europea dalle proprietà curative, lungo molte delle vie e delle cupe che attraversano i Colli Tifatini e, solo perché a me più familiari, i prati del Mezzano. Nessuna meraviglia, quindi, al cospetto del sambuco spontaneo del Feudo di San Martino che ci delizia ogni anno con la sua fioritura di piccolissime stelle che compongono macchie bianc...

ACETOSELLA GIALLA (@)

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Ci sono piante e fiori che non sono semplici punti di colore nel mare verde. L' Acetosella Gialla , o  Oxalis Pes-Caprae , è una di queste e, probabilmente, per molti di voi essa si accompagna a tanti ricordi di infanzia, quando, giocando nei prati, capitava di incontrarla e ciucciarne un po' per rifrescare almeno la bocca nelle calde giornate estive. Il nome Acetosella è in effetti tutt'altro che causale, dato che esso deriva proprio dal suo sapore un po' acidulo o asprognolo , legato ad una forte presenza di Vitamina C, il quale consente una piacevole azione rinfrescante. Il significato di Gialla è altresì evidente, ma l' Acetosella Gialla è solo una di tante varietà di Acetosella appartenenti alla Famiglia delle Oxilidaceae. La sua cugina Oxalis Acetosella , o Acetosella dei Boschi , è usata in Erboristeria in forma di decotti depuranti, diuretici, decongestionanti e febbrifughi, oppure masticata per la disinfezione del cavo orale. Ma è util...

OPHRYS APIFERA (€)

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Correndo intorno alla Peschiera Grande, vi potrebbe capitare di gettarvi su di un prato e trovarvi di fronte alla scena di un'ape intenta cogliere polline da un fiore, per poi scoprire che non si tratta di 2 entità distinte ma di un'unica magnifica orchidea, l'Ophrys Apifera, nota anche come "fior di vespa" o "vesparia". Si tratta di una pianta selvatica diffusa nelle zone temperate dell'Europa mediterranea fino al Caucaso, per lo più al di sotto dei 1000 metri, in praterie o boschi luminosi.  Si ritiene che la sua particolare forma imiti l'addome della femmina di un imenottero (una specie di ape) allo scopo di attirare i maschi per l'impollinazione. Tuttavia questa particolare specie di imenottero si è estinta e la Apifera, unica del genere Ophrys per questa particolarità, ha dovuto ripiegare evolutivamente sull'auto-impollinazione. D'altro canto, oltre che per la sua bellezza ed eleganza, l'Orchidea è famosa anche pe...

La FORSESTA DI BAMBU'... (%)

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Ebbene si, perché l'unico modo per riprodurre la sensazione che si può provare nell'attraversare una foresta di Bambù è ...ricreare una foresta di Bambù . Ed esiste un luogo nel Parco della Reggia di Caserta dove questo è stato fatto, creando appunto una piccola foresta di Bambù , proprio accanto al Lago Del Tempio all'interno del Giardino Inglese . Pur non essendo grandissima, il colpo d'occhio alla vista di questi altissimi fusti rettilinei e slanciati è assolutamente notevole e, portandocisi all'interno, è facile dimenticarne i confini e sentirsi per un istante trasportati nel lontano Oriente, come nella  Foresta di Bambù di Arashiyama in Giappone . La maggior parte delle specie di Bambù (le sue varietà sono circa 800!) sono infatti originarie dell' Asia  ...ma anche America ,  Africa e Oceania . In effetti, il Bambù è diffuso in un'ampia fascia distribuita in tutto il Mondo intorno all'equatore, fino ai 3000 metri di quota ( ...

...ed anche TRIFOLIUM INCARNATUM (€)

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Meno comune del Trifoglio Bianco e del  Trifoglio Rosso è il Trifolium Incarnatum ( Crimson in Inglese, ovvero "rosso sangue"), il cui nome sta a sottolineare il suo colore rosso vivo, a distinguerlo dal Trifoglio Rosso che, a dispetto del suo nome, tende invece più al violetto. Nativo dell'Europa mediterranea, anche se meno comune, è comunque presente allo stato selvatico in tutta Italia. Nel nostro Parco, io l'ho scovato attraversando in corsa i prati a Sud del Bosco Vecchio. Sempre appartenente alla Famiglia delle Leguminose, è anch'esso coltivato come erba da foraggio e per l'arricchimento di Azoto dei terreni dedicati a coltura, il chè lo ha reso oramai diffuso in tutto il mondo. La forma più affusolata dei suoi fiori, simili a piccole spighe, il loro colore acceso e la loro maggiore altezza (dai 20 ai 50 cm) che li fa spuntare dall'erba circostante rendono la presenza del Trifoglio Incarnato un vero spettacolo sul mare verde! 😊 SCOP...

...ma anche TRIFOLIUM REPENS (€) )

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Molto simile al  Trifolium Pratense e altrettanto comune è il Trifolium Repens o Trifoglio Bianco o Trifoglio Ladino o Trifoglio Rampicante, appartenente anch'esso alla famiglia delle Leguminose (o Fabaceae) e originario dell'Europa, Nord Africa e Asia Occidentale, ma oramai diffuso in tutto il mondo e particolarmente in Nord America e Nuova Zelanda. Nel Trifoglio Bianco è particolarmente evidente la conformazione delle foglie che ha dato il nome all'intera Specie del Trifolium. Anch'esso è estremamente adattabile (richiede solo una adeguata presenza d'acqua) ed è molto resistente al freddo, ma lo si può trovare al massimo fino a 2000 metri di quota. E anch'esso è i n grado di fissare l'Azoto in Ammonio per arricchire il terreno e rappresenta  un'ottima erba da foraggio per i bovini, cosicché  viene utilizzato nel  ciclo di rotazione delle colture. In Cucina, oltre a regalarci profumatissimi infusi, il Trifoglio Bianco è un ottimo ingredi...

TRIFOLIUM PRATENSE (€)

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Il Trifolium Pratense o Trifoglio Rosso o Trifoglio Violetto è una pianta erbacea perenne, appartenente alla Famiglia delle Leguminose (o Fabaceae) e diffusissima dall'Europa alla Russia all'America. La si trova un po' ovunque, nelle zone incolte, nei campi, nei parchi, nei giardini ...quindi, indovinate un po', anche nel nostro Parco! 😊 Si tratta di una pianta estremamente adattabile, richiedendo solo una adeguata presenza d'acqua, e molto resistente anche al freddo, tant'è che la si può trovare fino a 2600 metri di quota. Una pianta fondamentale sia in Agricoltura che in Allevamento. Le sue radici sono infatti in grado di fissare l'Azoto in Ammonio che, disciolto nel suolo, è la principale fonte di Azoto per tutte le piante, fondamentale per la formazione delle proteine strutturali che costituiscono lo scheletro delle piante. Esso rappresenta inoltre per i bovini un'ottima erba da foraggio, che nei secoli passati veniva addirittura chiama...

LECCIO (&)

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Il Leccio ( Quercus Ilex ) è un magnifico albero ad alto fusto diffusissimo nel Parco ed in particolare nel Bosco Vecchio , tanto da poter essere considerato di diritto il RE "VERDE" DELLA FORESTA! Si tratta di un sempreverde a foglie ovali lisce o dentate che produce quelle ghiande che sono fondamentali al sostentamento di tanta parte della vita del Bosco, a partire certamente dalla Ghiandaia ...e a finire con i RUNNERS, che possono godere della loro vista!    Non è un albero semplicemente diritto, ma disegna invece sagome curve che, pur avendo una crescita lenta, si snodano per 15-20 metri verso il cielo. In effetti, il Leccio ha una vita plurisecolare, arrivando generalmente a circa 300 anni, ma superandoli talvolta anche di molto; il " Leccio di Carlino " vicino Catania ha un'età stimata di 700 anni! L'età lo segna saggiamente, trasformando la sua corteccia liscia in un insieme di squame vagamente rettangolari separate da rughe profonde...