Proseguendo ancora in salita nel crescendo di vivacità e maestosità della Via d'Acqua, sì giunge infine alla Cascata di Diana e Atteone , incastonata come un diamante nella vegetazione dei monti retrostanti ed evidentemente ispirata al culto di Diana, Dea della Caccia molto sentita nel territorio Casertano, da sempre ricco di boschi e selvaggina, dove era nota con l'appellativo di "Tifatina" e alla quale era consacrato un tempio sulle cui rovine sorse poi la Basilica di Sant'Angelo in Formis. La scena, opera di Paolo Persico, Pietro Solari e Angelo Brunelli, raffigura la Dea svestita e circondata da Ninfe mentre, dedita al suo bagno, scorge Atteone intento a spiare le sue nudità. La punizione per Atteone è severissima, raffigurato già nel mezzo di quella trasformazione che lo muterà in Cervo, mentre i suoi stessi cani gli si rivoltano contro, in procinto di sbranarlo. Un mito, quello di Atteone, proveniente dalla cultura Greca antica, secondo la q...
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