PIETRO MENNEA (€)


Nel Giugno 2018 fece grande scalpore la notizia dell'abbattimento del record di Pietro Mennea sui 100 metri piani.
Ma, pur augurando nuove e grandissime imprese al giovane astro dell'Atletica Filippo Tortu, vale la pena spendere qualche istante per ricordare il grande, impareggiabile, unico Pietro Mennea.

Il suo Record Mondiale di 10"01 sui 100 metri piani stabilito nel 1979 a Citta del Messico (rimasto poi imbattuto come Record Italiano per 39 anni!) ed il suo Record Mondiale di 19"72 sui 200 metri nel 1980 a Mosca (imbattuto fino al 1996 e tuttora Record Europeo!) sono stati conseguiti in tempi in cui le conoscenze atletiche e la tecnologia non erano quelle di oggi, gli allenamenti non erano quelli di oggi, gli integratori, le diete, le scarpe e persino i materiali della pista non erano quelli di oggi.

Pietro Mennea correva solo con le gambe e, a pieno diritto, si è guadagnato l'appellativo di "Freccia del Sud" insieme ad un posto d'onore nella Hall Of Fame della FIDAL.

Nato a Barletta da padre sarto e mamma casalinga, con 3 fratelli ed una sorella, pare che già all'età di 15 anni si sia lanciato a sfidare sui 50 metri una Porche ed un'Alfa Romeo 1750, vincendo i soldi per il cinema ed un panino.
Ma la sua vita non fù dedicata solo alla corsa. Dopo gli studi dell'ISEF, conseguì una laurea in Scienze Politiche, poi una in Giurisprudenza, un'altra in Scienze Motorie E Sportive ed un'altra ancora in Lettere.
È stato insegnante di educazione fisica, docente universitario, avvocato, commercialista, curatore fallimentare, eurodeputato e, nel 2006, ha dato vita con la moglie alla ONLUS "Fondazione Pietro Mennea" a carattere filantropico.

E, nel mentre (almeno per parte di queste cose), preparava le sue imprese memorabili con allenamenti titanici.
Da ragazzi si favoleggiava sul fatto che, per far acquisire velocità alle gambe, si facesse tirare da un motorino in corsa ...non ho mai saputo se fosse vero.

Ma le sue imprese erano davvero memorabili ...soprattutto sui 200 metri, perchè in partenza era solito perdere sempre terreno, cosicchè a metà gara lo davi già per spacciato, salvo poi vederlo rimontare come un treno a reazione verso il finale per uscirne puntualmente vincitore.
Un "mostro" delle piste temuto e ammirato da tutti gli avversari di tutte le nazionalità.

Qui lo vediamo (per quello che i video dell'epoca consentono) nelle storiche imprese dei suoi 2 Record più importanti.


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