La curiosissima MACLURA POMIFERA (=)


La Maclura Pomifera è un piccolo albero che può raggiungere i 15 metri di altezza e che prende nome in parte dal Geologo William Maclure, al quale tale pianta fu dedicata dall'amico Botanico Thomas Nuttal che la scoprì nel 1811 negli Stati Uniti Centrali del Nord America (sebbene nel Pleistocene essa fosse diffusa in tutto il Continente Americano, consumata dalle megafaune locali che erano i principali motori di diffusione dei suoi semi, altrimenti fermi alla base della pianta) e in parte dai suoi curiosi, pesanti e durissimi frutti a forma di Pomo.



E, in effetti, questa pianta è anche nota come Melo dei Cavalli, proprio in virtù della forma del suo frutto dalla polpa biancastra e dal succo lattiginoso, molto gradito ai Cavalli (ma anche agli Scoiattoli, seppure indigesto per l'Uomo), o Melo da Siepi, in considerazione della sua adattabilità a costituire siepi invalicabili per il contenimento del bestiame, grazie anche alla sua particolare copertura di spine durissime.

Ma la Maclura è anche nota come Arancio degli Osagi, dal nome della tribù indiana degli Osage che popolava la sua regione di origine e che ne faceva ampio uso sia per la costruzione di archi (grazie al suo legno duro ed elastico, tanto che la pianta era nota ai francofoni anche come Bodarc, dalla contrazione di "boise d'arc"), sia per il particolare pigmento giallo ricavabile dalle sue radici (colore noto appunto come Giallo Osage, basato sul pigmento della Morina che ha regalato alla pianta anche il nome di Moro degli Osagi), sia come rimedio curativo per congiuntiviti e infiammazioni degli occhi.


Ma il nome con cui dovrebbe essere più identificata in Europa è probabilmente quello di Gelso del Texas, in quanto la sua maggiore diffusione nel nostro continente si ebbe proprio nel 1800 quando, a seguito di una grave infezione che colpiva le radici dei Gelsi Bianchi utilizzati nella coltura dei Bachi da Seta, questa pianta fu utilizzata come alimento sostitutivo per i bachi ...anche per la pregiatissima produzione di seta di San Leucio.

I tanti nomi di questo piccolo albero raccontano con chiarezza la grande importanza che esso ha avuto per le nostre passate generazioni. La sua robustezza e la sua elevatissima resistenza agli agenti atmosferici e all'acqua ne hanno determinato la diffusione come legno da costruzione per pontili, ponti ferroviari e imbarcazioni, ma anche come costituente fondamentale di boschi frangivento contro processi di erosione.


Il suo attuale utilizzo ornamentale è semplicemente meraviglioso ed è pienamente dimostrato dai magnifici esemplari del nostro Giardino Inglese.




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