La CAMPANULA (%)
Fra le tante specie selvatiche che popolano il nostro Parco, una in particolare occupa per me un posto di assoluto rilievo: la Campanula.
Un piccolo fiorellino, assolutamente semplice eppure incredibilmente affascinante.
Il suo nome deriva ovviamente dalla sua caratteristica forma a "campana" che lega fra di loro le centinaia di specie annuali, bienni e perenni (250 spontanee solo in Italia) diffuse a partire dal bacino Mediterraneo in tutta Europa, Africa, Asia e Messico, con colori che variano dal bianco al viola, al celeste, rosa, lilla, giallo, altezze da pochi centimetri finanche a 2 metri e fiori distribuiti singolarmente o raggruppati in deliziosi agglomerati o spighe.
Campanula Glomerata
La varietà che popola il nostro Parco, e che potete trovare soprattutto nella zona più a Sud del Bosco Vecchio, è la Campanula Selvatica (Camapanula Trachelium), semplice e meravigliosa nel suo bianco candido, dolcemente reclinata verso il terreno (foto di testa).
Ma, a dispetto del sua apparenza esile e delicata, la piccola Campanula è considerata una specie pioniera, apripista sui terreni più impervi per il successivo arrivo di altre piante colonizzatrici.
La Campanula si adatta in effetti a qualsiasi tipo di terreno (anche rocce calcaree o terreni ricchi di calce), richiedendo solo un po' di frescura (eventualmente leggera umidità) e un po' di Sole.
Stella d'Italia
La sua semplice bellezza, che la fa apparire un po' come il Santo Graal del Mondo Vegetale, non passa comunque inosservata e, già a partire dal XVIII secolo, la Campanula ha cominciato a diffondersi in maniera sempre più consistente nel mondo del Giardinaggio con le specie e i colori più svariati, fra cui la Campanula Isophylla, nota come Stella d'Italia.
Fiore di Raperonzolo
Radici di Raperonzolo
Ma la Campanula risulta deliziosa anche per il palato, tanto che molte specie si sono diffuse in ambito culinario, venendo riportate in svariati testi di autori agronomi e culinari europei già nel 1500.
E' questo ad esempio il caso della Camapanula Rapunculus o Rapunzolo o Raperonzolo, di cui si consumano le carnose radici (da cui il suo nome, ispirato alle "rape"), o di altre specie adatte invece per insalate estive ed autunnali, come la Campanula Persicifolia, (Campanula con foglie di Pesco), che giunse in Inghilterra proprio come coltivazione orticola per venire poi successivamente destinata a scopi ornamentali.
Campunala Persicifolia
Insalata con Campanule
Pur non essendo diffusa in Fitoterapia, la Campanula è tuttavia ricca di principi attivi, sostanze proteiche, minerali e Vitamina C che gli conferiscono una efficace azione antinfiammatoria, antisettica, vulneraria, astringente e rinfrescante.
Un fiore che sicuramente è entrato nel cuore di tutti noi e che si è profondamente radicato nella cultura popolare. Chi non ricorda la celebre fiaba Raperonzolo (Rapunzel) dei Fratelli Grimm?
C'era una volta un uomo e una donna
che da molto tempo desideravano invano un bimbo.
Finalmente la donna scoprì di essere in attesa.
Sul retro della loro casa c'era una finestrella
dalla quale si poteva vedere nel giardino di una maga,
pieno di fiori ed erbaggi di ogni specie.
Nessuno, tuttavia, osava entrarvi.
Un giorno la donna stava alla finestra e,
guardando il giardino
vide dei meravigliosi raperonzoli in un'aiuola.
Subito ebbe voglia di mangiarne e,
siccome sapeva di non poterli avere,
divenne magra e smunta
a tal punto che il marito se ne accorse e,
spaventato, gliene domandò la ragione.
"Ah! Morirò se non riesco a mangiare un po' di quei raperonzoli
che crescono nel giardino dietro casa nostra." ...
Dai Raperonzoli che il padre ruberà alla maga avranno origine sia il nome della nascitura sia la sua sventurata vicenda che all'età di 12 anni la vedrà bellissima ma irraggiungibile, reclusa in un'altissima torre.
Riuscite ad immaginare un sottobosco senza una Campanula?...
BUON RUNNING ...con un occhio sempre al "micro-mondo"! 😉
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