Il PONTE DI DURAZZANO ...quel monumento ignoto (€)
Si tratta del 2° ponte che, partendo dalle Sorgenti del Fizzo, si incontra procedendo lungo il percorso dell'Acquedotto Carolino verso la Reggia di Caserta.
2° per sequenza, ma anche per dimensione, sviluppandosi per una lunghezza di 60 metri ed una altezza massima di 16 metri, con una struttura a 4 archi che poggiano su fondazioni a pianta esagonale a spigoli orientati secondo la direzione del torrente.
Il Ponte di Durazzano, inaugurato il 30 Aprile 1760, prende il nome, appunto, dalla Valle di Durazzano, che "taglia" scavalcando il torrente Maiorano o Martorano, ma è conosciuto anche come Ponte Taglione o Ponte Tagliola.
La Gola di Tagliola che esso attraversa è costituita da un lembo di Tufo attribuito al Vulcano di Roccamonfina, noto come Tufo del Torrione, in quanto utilizzato nel IX secolo per costruire l'imponente Torrione di Caserta Vecchia.
Oltre a rappresentare un importante momento di "prova", prima della più imponente realizzazione dei Ponti della Valle, questo ponte fù la prima opera realizzata da Vanvitelli sotto il nuovo Regno di Re Ferdinando, il "Re piccirillo" succeduto al padre Carlo III, rientrato in Spagna per assumerne la Corona.
Per questo motivo e per cercare conferma del rinnovato sostegno da parte della nuova Reggenza, Vanvitelli affrontò con grande impegno questa nuova sfida
"il Re e la Regina vederanno quello si farà nella Valle di Durazzano"
e fece di tutto per intitolare l'opera "Ponte di Ferdinando IV", ma il suo avversario politico Bernardo Tanucci si oppose con tale vigore a questa richiesta che il Ponte rimase per sempre senza lapide.
"Non ci voglio avere a che fare, nè meno il segno della croce"
Ed è così che lo vediamo ancora oggi, ignoto protagonista delle vicende che hanno interessato quei monti beneventani.
NOTA
Adiacente al Ponte, si trova il Torrino 28, realizzato per consentire il 17 Maggio 1762 la Mostra dell'Acqua, non appena ultimati i lavori del Traforo di Garzano, e deviare subito dopo il corso dell'acqua nel Martorana, al fine di evitare danni all'Acquedotto prima del suo effettivo completamento.
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