VAN VITELLI alla sua Posa Della Prima Pietra...
(by Nando Astarita, Reggiando ...e dintorni 9/9/2018)
(da “Caserta dei Borbone” di Nando Astarita)
Quando guardate in su... date uno sguardo anche a lui, a ‘on Luigi col suo progetto in mano... (Posa della Prima Pietra, Sala del Trono)
"Non potevo sperare in una giornata migliore” mormorò l’architetto Vanvitelli, guardando soddisfatto il cielo azzurro, mentre usciva dal palazzo “al Boschetto”, sua residenza da quando, a fine Novembre, era giunto a Caserta.
In effetti, la giornata era bella e soleggiata, ma anche molto fredda per una gelata notturna e per la tramontana che “pelava il viso e le mani”.
Ma l’architetto... era così eccitato, quel mattino del 20 Gennaio del 1752 che, oltre a non sentire il freddo, quasi non s'accorgeva del forte dolore ai piedi che lo faceva zoppicare, malgrado la sera prima li avesse tenuti a lungo nella trippa di bue appena ucciso...
Era elegantissimo come non mai, col giustacuore di velluto con bottoni d’oro che s’era fatto confezionare a Napoli, e una bellissima camicia nuova che s’era fatto portare apposta, da Roma, dallo scalpellino mastro Colata.
E per lui fu un gran giorno ...al centro dell’attenzione perché tutti, anche gli stranieri, vollero conoscerlo e complimentarsi con lui...
"Non potevo sperare in una giornata migliore” mormorò l’architetto Vanvitelli, guardando soddisfatto il cielo azzurro, mentre usciva dal palazzo “al Boschetto”, sua residenza da quando, a fine Novembre, era giunto a Caserta.
In effetti, la giornata era bella e soleggiata, ma anche molto fredda per una gelata notturna e per la tramontana che “pelava il viso e le mani”.
Ma l’architetto... era così eccitato, quel mattino del 20 Gennaio del 1752 che, oltre a non sentire il freddo, quasi non s'accorgeva del forte dolore ai piedi che lo faceva zoppicare, malgrado la sera prima li avesse tenuti a lungo nella trippa di bue appena ucciso...
Era elegantissimo come non mai, col giustacuore di velluto con bottoni d’oro che s’era fatto confezionare a Napoli, e una bellissima camicia nuova che s’era fatto portare apposta, da Roma, dallo scalpellino mastro Colata.
E per lui fu un gran giorno ...al centro dell’attenzione perché tutti, anche gli stranieri, vollero conoscerlo e complimentarsi con lui...
(da “Caserta dei Borbone” di Nando Astarita)
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