Il RUSCO ...o PUNGITOPO (=)


Un'altra piccola meraviglia che regala al nostro Bosco Vecchio la sua magica atmosfera.

Il Rusco o Ruscus Aculeatus è una piccola pianta sempreverde originaria dell'Eurasia ma diffusa anche nella zona Mediterranea, soprattutto nei boschi di Pini e di Lecci, questi ultimi abbondanti nel nostro Bosco Vecchio.


Il suo nome Rusco deriva appunto dal Latino Ruscus, che gli antichi Romani avevano a loro volta derivato dal Greco rugchos="becco" (o "rostro"), a indicarne le foglie duramente appuntite, caratteristica rafforzata poi dal suo nome scientifico aculeatus ...che non avrete difficoltà a constatare camminando in Estate a gambe scoperte nel sottobosco.

E, in effetti, il Rusco non ha neppure delle foglie, bensì dei cladodi, ovvero delle diramazioni del fusto trasformate in dure sfoglie ovali acuminate.

Anche il suo nome volgare Pungitopo sottolinea questa proprietà, sfruttata in passato dai contadini per proteggere dai topi le pannocchie disposte ad essiccare, così come i formaggi e gli altri generi alimentari conservati in cantina o in dispensa e perfino gli stessi alberi da frutta (nota: con il termine Pungitopo Maggiore si indica comunemente l'Agrifoglio).



Ma il meglio di se il Rusco lo dà in Inverno, quando le sue meravigliose bacche rosse, curiosamente attaccate alle sue foglie (che sono in realtà ramoscelli) e originate da piccoli e poco appariscenti fiorellini verdi, colorano l'intero sottobosco, diventando uno dei principali simboli del Natale e acquisendo ampio spazio fra le decorazioni natalizie.


La diffusione del Rusco nella nostra cultura ha origini antichissime. Gli antichi Romani erano soliti piantarlo intorno alle proprie case come talismano contro i malefici, mentre Plinio Il Vecchio, Galeno e Dioscoride ne decantavano le preziose proprietà contro infezioni renali, calcolosi biliare, ittero e mal di testa, nonché la funzione di stimolatore del flusso urinario e mestruale.
Nel Medioevo le proprietà diuretiche del suo decotto hanno guadagnato al Rusco un posto nella "pozione delle cinque radici" (ancora oggi in uso) insieme a prezzemolo, sedano, finocchio e asparago.



In effetti, oltre che di tannini, i suoi rizomi sono ricchi di flavonoidi con rutoside, anche definito come vitamina P e indicato per aumentare la resistenza dei capillari e quindi utilizzato in forma di decotto per il trattamento di vene varicose, emorroidi e flebiti, ma anche come antinfiammatorio, diuretico e antireumatico.
Il Rusco è particolarmente popolare in Francia per la prevenzione di coaguli post-operatori e trombosi, ma anche in cosmetica per le sue proprietà lenitive, protettive e rinfrescanti utili nel trattamento di cuperosi, eritema solare, fragilità del microcircolo e tanto altro.


E non manca di essere impiegato anche in Cucina. I suoi germogli amarognoli vengono infatti utilizzati come gli asparagi, lessati per insalate, minestre e frittate, oppure anche sott'olio. Non a caso il Rusco appartiene alla famiglia delle Asparagaceae ed è  noto anche come Asparago Pazzo.



Non mancate di ammirarlo durante il vostro RUNNING!!  😉



CURIOSITA'
Il suo nome Inglese è Butcher's Broom, ovvero la "scopa del macellaio" fatta con i suoi rami, che veniva utilizzata per pulire il pavimento dalle carni residue.




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