BIBLIOTECA PALATINA - Archivio Ufficiale (@)


La Biblioteca ufficiale, intesa come l'archivio vero e proprio che accoglie il Patrimonio Librario storico, segue le 2 Sale di Lettura e si compone a sua volta di 3 Sale che, contenuto cartaceo a parte, meritano anch’esse una nota di merito per il loro valore architettonico.


La volta della 1^ Sala, affrescata da Filippo Pascale su disegno di Carlo Vanvitelli, presenta un magnifico Planisfero circondato dai segni zodiacali e dai venti mentre lungo le sue pareti trovano posto grandi armadi-libreria in mogano, gli stessi descritti nell'inventario del Palazzo Reale del 1799, coronati da copie di vasi antichi "all'etrusca", realizzati nel 1700 dalla Fabbrica Giustiniani.


Anche la volta della 2^ Sala è ispirata ai modelli antichi, con decorazioni floreali realizzate da Gaetano Magri, ma in questo caso, secondo l'inventario del Palazzo Reale del 1799, i mobili originari dovevano essere in legno bianco e oro, mentre quelli attuali comprendono armadi in noce ed una scrivania in mogano, nonché una particolare poltroncina convertibile in scaletta per consultare i volumi meno accessibili.

La pareti della 3^ Sala, infine, furono decorate dal tedesco Heinrich Friederich Füger con 4 allegorie classiche destinate a ripercorrere la storia dell’umanità per celebrare la nuova “Età dell’Oro” borbonica: Il Parnaso con Apollo e le tre Grazie, L’Invidia e la Ricchezza, La Scuola di Atene, La Protezione delle Arti e il discacciamento dell’Ignoranza.
Ne La Scuola di Atene, in particolare, con il suo disvelamento di una statua muliebre, simbolo di Verità svelata a pochi, è facile cogliere chiari riferimenti alla Massoneria, a cui la regina Maria Carolina era molto vicina e, forse, anche lo stesso Füger.


In questa Sala, detta anche "Sala dell'Astronomia" e i cui mobili sono gli stessi descritti nell'inventario del Palazzo Reale del 1799, insieme agli scaffali a parete trovano posto anche un particolare scaffale detto "piramide" per la sua forma caratteristica, una coppia di globi in legno dipinto (uno terrestre, l’altro celeste), realizzati dal geografo francese Didier Robert de Vaugondy (del quale si conserva anche un Atlas d'étude pour l'instruction de la jeunesse) e regalo di Luigi XVI a suo cognato Ferdinando, ed un barometro e un cannocchiale in ottone dell’ottico-astronomo inglese John Dollond, tutti del 1700 e molto tecnologici per la loro epoca, segno del grande interesse per le Scienze da parte del "Re illuminato".

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