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CARDELLINO (€)

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Ebbene si, è proprio lui ...il Cardellino ! Granivoro in generale, ha una vera passione per i semi del Cardo ...da cui il suo nome. Diffuso un po' in tutta Eurasia e Nord Africa, nel Sud Italia è stanziale (...così come nel nostro Parco!), mentre nel Nord Italia si comporta da migratore a corto raggio, scendendo al Sud per l'Inverno. Sebbene vispo e dai colori vivaci, il suo avvistamento in corsa non è semplice, essendo abbastanza piccolo (è un passeriforme) e un po' schivo. Il suo bell'aspetto unito al suo canto melodioso (appartiene alla famiglia dei Fringillidi ) ne hanno fatto, per sua sfortuna, un animale da compagnia (il Cardellino, in realtà, mal tollera la cattività: metà di essi perisce nei primi giorni, mentre un'altra metà non supera le prime 2 mute e solo 1 quarto si rassegna alla gabbia, mantenendo però il timore per la presenza dell'uomo). Secondo la mitologia greca, come riportato da Ovidio , il Cardellino sarebbe una delle...

CARDO o ...CARCIOFO SELVATICO (€)

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Quante volte in Estate, correndo nel Parco, avrete esclamato " 'ste cazz' e palluccelle!", ritrovandovele attaccate alla tuta... È il Cardo ...dal Latino "Carduus" e dal Greco "Ardis" che significa "strale", con chiaro riferimento alle sue punte aggrappanti. E quelle "palluccelle" giungono immutate all'Inverno, come nella stupenda foto di testa della nostra amica Claudia ...per poi tornare a rinverdire e fiorire in Primavera, lasciando spazio infine a batuffoli lanugginosi destinati al trasporto dei semi per effetto del vento. Quello che forse non tutti sanno è che il Cardo è anche noto come Carciofo Selvatico , essendo l'antenato di quello che oggi abbonda sulle nostre tavole, ottenuto da una "specializzazione" della pianta selvatica avviata più di 2000 anni fà dai Romani. E, un'altra cosa che non tutti sanno, è che anche il Carciofo, se lasciato arrivare alla sua piena maturazione biolo...

PERCORSO OBBLIGATO ...nel FANGO!!! - 03.02.2018 (%)

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    Abbiamo tutti un nostro percorso preferito e, in condizioni di pioggia, particolarmente sullo sterrato, quando il terreno diventa molle e le pozzanghere iniziano ad abbondare e a non lasciare spazi per aggirarle, la decisione se cambiare rotta o meno diventa amletica.   Personalmente mi pongo il problema solo quando mi ritrovo con scarpette appena acquistate poiché, in quel caso, piange veramente il cuore a doverle subito inzuppare nel fango. Ma, per il resto, le distanze che percorro, fortunatamente, sono abbastanza elevate da non  lasciarmi speranza di uscirne "pulito" ....e, quindi, il problema non si pone! A voi lascio, invece, l'atavico dilemma: scansare o sguazzare? Ma vi assicuro che, una volta affondata la prima, ...il resto sarà solo GODURIA! Tutta la vostra corsa diventerà un grande atto liberatorio! 😁   SCOPRI altro RUNNING !  

MANINA (€)

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...o Ditola Gialla o Ramaria Flava (credo che il nome scentifico sia Arotmices Pixidatus ). Potrebbe sembrarvi di correre sul fondo del mare anziché nel bosco, scorgendo la sua forma corallina dai vialetti del Bosco Vecchio sul terreno adiacente o su qualche tronco caduto. La Manina è un fungo commestibile se colto giovane e se privato delle ramificazioni esterne, altrimenti potrebbe risultare indigesto. Particolarmente apprezzato in Basilicata fin dall'antichità, è tuttavia simile ad altre varietà non altrettanto commestibili, quindi è sempre necessario rimettersi al parere di un esperto. Uno di quei piccoli spettacoli della Natura che il nostro Parco sa offrire a chi ha la capacità di guardare. 😉 SCOPRI altra FLORA !

MERLO (€)

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È un'altra grande compagnia di tutte le uscite nel nostro Parco, dove è molto diffuso come un po' in tutta Europa e nell'estremo Nord Africa, ma anche Canarie e Azzorre. E, proprio come nel nostro Parco, si tratta di un uccello per lo più stanziale che migra solo per svernare dalle regioni più fredde. Il Merlo maschio è inconfondibile per la sua livrea nera con becco e contorno occhi di un giallo-arancio vivace, mentre la femmina è di colore più mimetico bruno scuro, leggermente più chiaro e striato sulla gola. Ma può esistere anche qualche esemplare albino. È originario dei boschi ma, essendo onnivoro, si è ben adattato a qualsiasi tipo di ambiente. A differenza, però, degli esemplari urbani, che tollerano molto bene la presenza umana, quelli selvaggi si dimostrano invece estremamente schivi. È generalmente monogamo, ma non mancano casi di "scapoli a vita". Vita che dura in media 3 anni, ma che per un esemplare in Germania è arrivata qu...

I'M RUUUUNNING IN THE RAIN... (€)

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Qual è il tempo giusto per una uscita? ...tutti! Perché, soprattutto nel nostro Parco, ogni condizione meteo sa regalarti ogni volta esperienze ed emozioni nuove ...pioggia compresa! Quindi, voglio consigliarlo a tutti gli amici Runner lontani: prendete un bel weekend e organizzatevi un bel soggiorno a Caserta, visitando la sua favolosa Reggia ed il suo immenso Parco, passando una simpatica serata in Città mangiando in qualche buon ristorante o drinkando in qualche bel locale e il, giorno dopo, con qualsiasi meteo ...assaporate l'esperienza di inforcare le scarpette e rituffarvi nel suo fantastico verde fino a consumarne tutti i viali e vialetti! 😉 BUON RUNNING !   SCOPRI altro RUNNING !  

TORTORA DAL COLLARE Orientale (€)

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Per completare il quadro della Famiglia dei Columbidi, bisogna parlare in ultimo della Tortora Dal Collare Orientale ( Streptopelia Decaocto ), originaria dell'Asia ma introdotta nel XX secolo anche in Europa ed oramai ampiamente diffusa. Il suo habitat di origine è caratterizzato da territori aridi e semidesertici con zone alberate, ma la Tortora Dal Collare si è ben adattata al suo nuovo ambiente e alla vicinanza con l'uomo, cosicché oggi è facile incontrarla anche in parchi urbani e quindi, certo, nel Parco della nostra Reggia, così come nell'adiacente Oasi WWF del Bosco di San Silvestro. Il suo aspetto è molto simile a quello del Colombo Domestico  o del Colombaccio ,  rispetto ai quali appare però più slanciata, similmente alla Tortora Comune . E' comunque facilmente riconoscibile dalla sua colorazione grigia vagamente rosata sul dorso e sul ventre (quest'ultimo leggermente più chiaro) ed in particolare dal suo tipico collarino nero alla base del col...

La curiosissima MACLURA POMIFERA (%)

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La Maclura Pomifera è un piccolo albero che può raggiungere i 15 metri di altezza e che prende nome in parte dal Geologo William Maclure , al quale tale pianta fu dedicata dall'amico Botanico Thomas Nuttal che la scoprì nel 1811 negli Stati Uniti Centrali del Nord America (sebbene nel Pleistocene essa fosse diffusa in tutto il Continente Americano , consumata dalle megafaune locali che erano i principali motori di diffusione dei suoi semi, altrimenti fermi alla base della pianta) e in parte dai suoi curiosi, pesanti e durissimi frutti a forma di Pomo . E, in effetti, questa pianta è anche nota come Melo dei Cavalli , proprio in virtù della forma del suo frutto dalla polpa biancastra e dal succo lattiginoso, molto gradito ai Cavalli (ma anche agli Scoiattoli , seppure indigesto per l' Uomo ), o Melo da Siepi , in considerazione della sua adattabilità a costituire siepi invalicabili per il contenimento del bestiame, grazie anche alla sua pa...

...e anche l'INVERNO! - 10.02.2019 (#)

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E niente ...una deliziosa carrellata di fotografie dell'amica Luisa Cimmino per ricordare che il nostro Parco è magnifico in tutte le stagioni! 😊 Fontanina del Pastore Antico   SCOPRI altro RUNNING !  

DIGESTIONE (#)

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Una cosa che non tutti sanno è che la digestione completa non dura 6 ore ...e neppure 24, ma giorni! 2-3 giorni, per l'esattezza, dall'introduzione all'espulsione del bolo alimentare attraverso le feci. Quindi, il giorno dopo una intensa attività aerobica, non meravigliatevi se la bilancia vi darà un peso maggiore, dato che (dopo aver recuperato i liquidi) l'aumento di peso dovuto alla maggior carica alimentare richiesta supererà di certo i pochi gras si bruciati. Se siete impegnati in una dieta, comincerete a poter apprezzare il risultato del vostro sforzo solo dopo qualche giorno. Analogamente, all'inizio di una dieta vegetariana, che richiede più peso in cibo a parità di apporto calorico, potreste rilevare un lieve incremento di peso iniziale. In quanto tempo digeriamo   SCOPRI   altro   RUNNING  !  

GALOPPATOIO (&)

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Si trova ai margini del Bosco Vecchio , adiacente al grande Parterre . Se volete dedicarvi ad un po' di attività di potenziamento , questo è uno dei viali preferiti dai RUNNERs della Reggia per le sessioni di interval-training o per le prove di scatto . E, in effetti, è anche uno dei miei preferiti, ma più per l'atmosfera favolosa che emana grazie alla presenza dei suoi magnifici Tigli , capaci di stupire con gli affascinanti incroci dei loro rami spogli in Autunno e Inverno e con la stupenda luminosità delle loro foglie in Primavera e Estate. Ottimo comunque sempre per un passaggio in corsa o semplicemente una sana passeggiata, lontano dalla confusione! 😊   SCOPRI altro RUNNING !  

Il PASSERO solitario... (€)

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Nel nostro Parco non poteva mancare lui, il Passero. Con questo termine si intende più comunemente il Passero Domestico , un piccolo uccellino molto socievole e stanziale, facilmente avvistabile anche durante il Running, che tende a vivere in gruppi, popolando le città più che le campagne. È originario di Europa, Nord Africa e Asia, ma le successive introduzioni dell'uomo nel resto del Mondo lo hanno reso una specie cosmopolita . Oltre al Passero Domestico, in Italia esistono comunque anche il Passero Italico (tipico del nostro paese), la Passera Sarda (diffusa in Sicilia e Sardegna), la Passera Mattugia , che più degli altri si adatta a vivere anche nelle campagne, e la Passera Scopaiola , che deve il suo nome ad un particolare movimento della coda che "scopa" il terreno mentre cammina (va comunque detto che la femmina "scopaiola" ha in effetti rapporti multipli con più maschi che, a turno, la "picchettano" per far rilasciare l'eiacu...

Il RUSCO ...o PUNGITOPO (%)

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Un'altra piccola meraviglia che regala al nostro Bosco Vecchio la sua magica atmosfera. Il Rusco o Ruscus Aculeatus è una piccola pianta sempreverde originaria dell'Eurasia ma diffusa anche nella zona Mediterranea, soprattutto nei boschi di Pini e di Lecci , questi ultimi abbondanti nel nostro Bosco Vecchio . Il suo nome Rusco deriva appunto dal Latino Ruscus , che gli antichi Romani avevano a loro volta derivato dal Greco rugchos ="becco" (o "rostro"), a indicarne le foglie duramente appuntite, caratteristica rafforzata poi dal suo nome scientifico aculeatus ...che non avrete difficoltà a constatare camminando in Estate a gambe scoperte nel sottobosco. E, in effetti, il Rusco non ha neppure delle foglie , bensì dei cladodi , ovvero delle diramazioni del fusto trasformate in dure sfoglie ovali acuminate. Anche il suo nome volgare Pungitopo sottolinea questa proprietà, sfruttata in passato dai contadini per proteggere dai topi le pannocc...

Sala del TRONO (#)

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Ricchissima di dorature, la Sala del Trono è certo la più imponente del Palazzo Reale, lunga più di 40 metri (mezzo campo da calcio!) e illuminata da ben 6 finestre. I suoi interni sono stati realizzati su progetto di Antonio De Simone, subentrato a Carlo Vanvitelli (figlio di Luigi) nella direzione dei lavori di completamento della Reggia, per la quale ha curato anche la decorazione delle Sale di Marte e Astrea. La sua realizzazione, che richiese un lungo progetto con numerose modifiche, iniziò solo nel 1811 sotto il governo Gioacchino Murat e proseguì per più di 30 anni (passando per le mani di altri due architetti) fino al 1845, anno in cui fù completata in occasione Congresso delle Scienze voluto da Re Ferdinando II, di cui si riporta iscrizione sui lati brevi del soffitto. I lati lunghi sono decorati da pilastri corinzi dorati, mentre i lati brevi presentano bassorilievi anch'essi dorati raffiguranti la Fama (il progetto originario prevedeva anche il Re abbigliato ...